martedì 22 gennaio 2008

LA CONTEMPLAZIONE ... E' PER TUTTI! PAROLA DI ANTONIO!

Testo di Antonio Giuseppe Nocilli, adattato da p. Paolo Floretta


Sant'Antonio da Padova ritiene che tutti i cristiani sono chiamati alla contemplazione infusa in genere, senza specificazione di grado, perché la contemplazione è necessaria alla perfezione delle virtù: "Quelli che vogliono acquistare tutta la giustizia, cioè la fede in Dio, la carità verso il prossimo, la penitenza verso se stessi, è necessario che vivano... nella quiete dello spirito e nella dolcezza della contemplazione".
La vocazione alla contemplazione mistica suppone che l'anima abbia i requisiti per riceverla. Tra questi, Antonio enumera:
1) la purezza di cuore, che si estende al distacco da ogni cosa creata;
2) la povertà, che esige lo spogliamento completo, almeno affettivo, dei beni terreni;
3) l’umiltà, che è una povertà superiore, perché spogliamento del proprio io e riconoscimento della miseria e nullità della natura umana.
Un'altra virtù che dispone particolarmente alla contemplazione è la castità perfetta. Pochissimi autori mistici fanno menzione di questo requisito riservato a una schiera limitata di anime. Sant'Antonio parla indubbiamente di un'esperienza personale. Egli fu un giglio candidissimo di purezza. Per la maggioranza dei cristiani che vive nel matrimonio è sufficiente la purezza di mente (mentis puritate), conciliabile con il loro stato.

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