Molte volte ho discusso con cristiani che hanno una vita caotica e che mi dicono che tutto gli crolla addosso nonostante le loro preghiere e la loro attività religiosa. Spesso ho detto loro di guardarsi nel cuore e di riconciliarsi con Jeshua e soprattutto di non dare alcuna alternativa al proprio peccato anche perchè si dona al nemico un diritto "legale" a delinquere sulla nostra libertà di vivere nelle benedizione di Dio. A proposito ho selezionato un articolo di David Wilkerson che mi sembra utile....
Vi chiederete: dove sono questi Cristiani? Sono ovunque intorno a voi. Li potete trovare ad adorare in chiesa ogni domenica. Alzano le loro mani in adorazione a Dio per averli liberati. Testimoniano agli altri del potere di Cristo che ha spezzato tutte le loro schiavitù. Ma non lasciano andare quel peccato che portano in sè.
Tristemente, molti simili Cristiani credono che niente può spezzare il giogo del peccato su di loro. Essi provano ogni metodo conosciuto per liberarsi dalla loro schiavitù, ma neppure le molte preghiere, i consigli o i sermoni di condanna sembrano essere d'aiuto. Il loro peccato continua a intrecciarsi attorno al loro cuore come un serpente, fino a quando ha un controllo completo sulla loro vita. E finiscono trascinandosi dietro un terribile carico di colpa e condanna.
Paolo chiede, "Che diremo dunque? Rimarremo nel peccato, affinchè abbondi la grazia? Niente affatto! Noi che siamo morti al peccato, come vivremo ancora in esso?" (Romani 6:1-2). Paolo si domanda, "Noi abbiamo ricevuto tali incredibili benedizioni in Cristo. Siamo stati battezzati in Lui, seppelliti e risuscitati con Lui, conformati a una morte come la Sua. Dunque, come possiamo continuare a peccare?"
Il fatto è che più tempo concediamo a quel nostro peccato ossessionante, più diventa forte la sua presa su di noi. E' un cancro che si diffonde attraverso l'intero nostro essere, contaminando tutti i nostri pensieri e le nostre azioni. Il suo potere deteriorante porta distruzione in ogni area delle nostre vite - dal nostro cammino con Cristo, alle nostre relazioni, a ogni cosa che tocchiamo.
Inoltre, il peccato non muore mai da solo. Se non viene sradicato e distrutto, esso raggiunge il trono stesso della tua vita. Prima intacca la tua coscienza, facendoti perdere del tutto il discernimento. La differenza tra il bene il male diventa offuscata e confusa. Quindi, la voce del peccato raggiunge il tuo orecchio. Lentamente, inizia a giustificarti per la tua concupiscenza - perfino dandoti riferimenti scritturali per convincerti. Alla fine, diventi "a prova di sermone" - nel senso che non reagisci più all'opera di convincimento dello Spirito Santo.
Puoi conoscere dei Cristiani che si trovano in questa orribile condizione. Prendono le proprie difese non appena gli si rinfaccia la concupiscenza del loro cuore. Essi affermano, "Quello che sto facendo non è sbagliato. Ho pregato, e lo Spirito Santo mi ha detto che non sto peccando." Eppure sai molto bene che il comportamento di quella persona contraddice la Parola di Dio.
Secondo il patto di Dio, lo Spirito Santo ci dà la forza di vivere vittoriosamente sul diavolo. Egli ci dà tutte le risorse di cui abbiamo bisogno per rovesciare il dominio del maligno sulle nostre vite. Egli ci dà anche la "volontà di obbedire" al volere del Signore.
Eppure la promessa del nuovo patto di Dio, di spezzare ogni legame e liberare ogni prigioniero è intesa solo per quelli che odiano il loro peccato. Perchè lo Spirito Santo dovrebbe dare la Sua forza a qualcuno che non vede il suo peccato come un problema serio?
Se pensi che lo Spirito Santo ti libererà dalla morsa del peccato senza la tua piena cooperazione, ti stai sbagliando. Dio non voglia che i Cristiani restino a indulgere alle loro concupiscenze aspettando che lo Spirito Santo le tolga da loro. Un tale insegnamento non solo incoraggia i Cristiani a peccare, ma travisa le promesse del nuovo patto di Dio.