lunedì 19 febbraio 2007

COMPASSION: ADOZIONI A DISTANZA

La prima bambina Compassion a diventare sostenitrice...
18-01-2006

Nel marzo 2005 Harriet Nantubwe Mutumba ha partecipato alla conferenza di metà anno di Compassion che si è tenuta in Italia. Harriet è stata sostenuta per molti anni da Compassion e ha completato gli studi universitari con risultati eccellenti. Quella che segue è la testimonianza di come il sostegno tramite Compassion le ha cambiato la vita e l’ha aiutata a realizzare i suoi sogni. “Provengo da una famiglia di 9 persone: mamma, papà e 7 bambini. Ho 3 fratelli e 3 sorelle. I miei genitori si sono separati nel 1995 e da allora è mia mamma a portare avanti la famiglia.”
Harriet Nantumbwe Mutumba conobbe Compassion all’età di 8 anni, una delle prime del suo villaggio in Uganda ad essere inserita in un centro appena aperto. “Il giorno in cui mi hanno detto che avevo un sostenitore è stato anche il giorno in cui ho ricevuto la sua prima lettera e delle fotografie della famiglia. Avevo 8 anni e non riuscivo a credere che il mio sostenitore fosse bianco! Mi sembrava incredibile che ci fosse qualcuno che si volesse curare di me nonostante io vivessi in un’altra parte del mondo. Non ero mai stata così felice in tutta la mia vita; sono corsa a casa a raccontare a tutti di quella bella notizia.”
“A quell’epoca avevo altre due sorelle, con cui ci scambiavamo i vestiti, perché i miei genitori non ce li potevano comprare. Mi ricordo ancora che il primo vestitino veramente mio lo ebbi poi a 11 anni, come regalo di Natale da parte del mio sostenitore.”“La mia famiglia era molto povera e spesso venivo presa in giro a causa di questo. A scuola mi deridevano perché mio papà aveva un solo paio di pantaloni. Inoltre, le maestre leggevano periodicamente ad alta voce la lista degli studenti che erano indietro con il pagamento della tasse scolastiche. Il nome di mia sorella e il mio era sempre nella lista e questo mi faceva stare molto male; questa era la cosa che mi faceva sentire più povera in assoluto; mi odiavo.”
“Ho accettato Gesù nella mia vita nel dicembre del 1994, quando ho partecipato ad una conferenza organizzata da Compassion Uganda. Una donna ha iniziato a raccontare la storia di Giobbe e quello che Dio ha fatto nella sua vita. Ricordo che la cosa che più mi ha sconcertata, mentre ascoltavo la donna parlare, era il fatto che nonostante Giobbe fosse caduto in disgrazia e fosse malato non ha rinnegato Dio. Prima che il racconto finisse dentro di me ho sentito il bisogno di donare la mia vita a Cristo. Ho pregato, ho chiesto a Gesù di entrare nel mio cuore e gli ho chiesto perdono per tutti gli errori che avevo commesso nella mia vita. Da allora, Cristo è il mio Salvatore e il mio Signore.”
Nel 1995 il piccolo banchetto che possedevano al mercato prese fuoco e da quel momento “non sapevamo se il giorno dopo avremmo avuto da mangiare”, ci dice Harriet tra le lacrime. A quel tempo la mamma aspettava un altro bambino e il più delle volte era costretta a lasciare il suo cibo – qualche banana arrostita, grande come un dito – alle figlie. Fu quello il periodo in cui venne inserita nel centro di Compassion, che portò speranza anche alla madre, con assistenza e incoraggiamenti.“La casa in cui vivevamo – se così si può chiamare – era formata da un piccolo locale diviso in due da una tenda. Nella stagione delle piogge non osavo invitare le mie compagne a trovarmi, perché si inzuppavano come se fossero rimaste fuori. Così passai tutti gli anni della scuola, combattendo contro il senso di vergogna per ogni volta che non potevo essere al livello dei miei compagni.” Quando fu selezionata per entrare a far parte del programma universitario di Compassion, Harriet si trovava in uno stato di profondo scoraggiamento, arrabbiata con Dio perché, nonostante le avesse dato una buona intelligenza, continuava a negarle i mezzi per poter accedere ad una scuola superiore o ad un lavoro che non fosse di mera sopravvivenza.
“Grazie a Dio nell’ottobre del 2003 mi sono laureata in legge Oggi lavoro presso la Commissione per i Diritti Umani dell’Uganda, un’istituzione voluta dall’articolo 52 della Costituzione della Repubblica dell’Uganda. La sua funzione principale è di assicurare la protezione dei diritti umani fondamentali difesi dalla Costituzione dell’Uganda nonché da altri strumenti internazionali, che l’Uganda ha ratificato.”
“Ora che sono laureata, ho la certezza che Dio mi ha concesso il privilegio di poter frequentare i corsi di leadership di Compassion per un suo scopo ben preciso per la mia vita, e lotterò con tutte le forze che Lui mi dà per poter diventare un avvocato difensore di quei bambini che, come me da piccola, non riescono a vedere oltre la disperazione della loro condizione.”
Durante la conferenza che si è tenuta in Italia a marzo del 2005 Harriet ha deciso di iniziare a sostenere a sua volta un bambino che vive in un Paese povero come il suo. Una ex bambina di Compassion che ne sostiene un altro…una grande testimonianza e un grande incoraggiamento per tutti noi!