martedì 23 ottobre 2007

LUDOVICO EINAUDI, in concerto a Napoli



Ho provato anche io a definire la musica di Ludovico Einaudi ma già definire un linguaggio spirituale come la musica è assurdo, in quanto essa è un linguaggio mistico forse è il limite tra il silenzio ed il suono, tra le parole e la poesia. Inoltre parlare di un virtuoso che usa come strumento il pianoforte, unica cosa che amo più del silenzio quando sono in adorazione ed in contemplazione, è come mettere la mia anima a nudo e questa è una prerogativa solo del mio Re Jeshua!
Ma quando mi accosto ad un musicista come Einaudi, non posso che fare i conti con un maestro che compone con estro e creatività non per solleticare le orecchie del mondo ma per esprimere quello che per “ispirazione” gli viene dal cuore. Einaudi ti mette in imbarazzo quando suona, ti sembra di entrare in una stanza segreta dove egli bisbiglia i suoi segreti a Qualcuno. Le sue note sono senza fretta, ariose, spaziate da lunghi silenzi, pause che danno respiro allo Spirito per poi riprendere in deliziosi e leggeri ritornelli che deliziano l’anima e la fanno librare leggera. A volte sembra perso nella ricerca, a volte sembra che ciò che cerca gli sia vicino a volte lo sento "posseduto" a tal punto che stento a credere che non stia adorando Dio. Io non sono all’altezza di giudicare la sua arte ma sono convinto nel dire che Einaudi è un’adoratore, forse nessuno glielo ha detto o lo sa già e non gli interessa sapere che gli altri lo comprendano. Sono certo che Dio lo abbia scelto per portare folle di persone di “questo mondo” a quella ricerca interiore quel bisogno di qualcosa in più che non viene dalla musica “normale” ma dalle vibrazioni dello Spirito che la sua musica riesce a farti sperimentare. I suoi “fan” sono eterogenei, adolescenti, giovani, adulti ed anziani una fascia d’età quindi dai 16 ai 75 anni …e la sola musica compie il primo prodigio, unificare diverse esperienze in un unico bisogno d’armonia, di pace, di dolcezza.
Sono stato ad un suo concerto ed ho avuto la sensazione che noi eravamo lì per lui (2000 persone) ma lui era lì perchè c’era il suo strumento di adorazione il pianoforte … è venuto, ed ha adorato. La sua musica ci ha accostati all’Eterno commuovendoci fino a farci stare male, fino alle lacrime. Abbiamo gioito di qualcuno che riesce con il pianoforte a dire quello che ha nel cuore e riuscire a far sperimentare ad ognuno dei presenti diverse sensazioni e diversi stati d’anima. Ognuno ha fatto la sua esperienza personalissima ma lui ha suonato quasi senza accorgersi di noi, schivo, umile, discreto e timido ci ha salutati lasciandoci soli nel frastuono del mondo che per due ore è sembrato più spirituale, più leggero, più romantico magari migliore e più disposto ad amare. Grazie Einaudi abbiamo adorato Dio con te ed è stato bellissimo!

Giosuè

dicono di lui:

Poche parole. Ci vorrebbero poche parole per descrivere la musica di Ludovico Einaudi. Ma soprattutto ce ne vorrebbero di diverse, leggere, ognuna con un senso e un luogo proprio, al di fuori di quel quotidiano che le costringe.Solo una tale essenzialità potrebbe avvicinarsi ad una forma apparentemente muta come quella strumentale, e soprattutto a composizioni centrate su quella vita che nella sua vastità ci comprende e ci sfugge giorno dopo giorno. E un uomo. Con la sua anima. Come se fosse poco. La musica di Ludovico Einaudi è un concetto mistico che passa per le mani di un uomo, per gli spazi silenziosi che vivono tra le note di un pianoforte ed i suoi pensieri intimi e personali,è quasi materna nella sua silenziosa dedizione alla vita.
Titoli come “In un’altra vita”, “Stella del mattino”, “I giorni”, “La nascita delle cose segrete”, “Quel che resta” e “Inizio” “divenire” affermano un’attenzione dello spirito che è palpabile all’ascolto, come una carezza, come una preghiera, la sua preghiera. La mano destra e la sinistra si abbracciano in assoluta armonia, non sciupano nulla, non si inseguono e non si possiedono sulla tastiera.La musica di Einaudi ha pochi colori e molte sfumature. È fatta di sottili cicli che portano alla riflessione, alla pausa.L’unico movimento è quello lento dell’anima. Il silenzio la sola richiesta che viene fatta. Non una pretesa, ma una condizione necessaria alla vita. E alla fine ci si accorge che è anche l’unico modo per tornare a vivere la quotidianità dei nostri giorni.
Articolo di: Christian Verzeletti

Il "Divenire" di Ludovico Einaudi
“ Divenire tour”- Il fluire del tempo, inesorabile ed incessante nel suo procedere, sembra essere il comune denominatore dei brani dell’album, caratterizzati da un minimalismo che da sempre rappresenta il pianismo di Einaudi, costruito su brevi frasi che si ripetono incessantemente quasi a sottolinearne la linea melodica, in un ciclico susseguirsi senza fine, capaci di trasportare l’ascoltatore in una dimensione spazio-temporale difficilmente definibile. Nello stile di Einaudi, infatti, ben si percepisce lo scopo che si vuole ottenere: ricavare uno spazio meditativo nel quale l’ascoltatore venga posto al centro, e la musica sia solo il mezzo per poter intraprendere un viaggio spirituale all’interno del proprio sé.
L’atmosfera DELLA SUA MUSICA ASSUME una dimensione difficilmente definibile, senza spazio né tempo, mentre il suono delle corde del pianoforte sembra giungere direttamente alla nostra anima.Iil pianismo di Ludovico Einaudi, lento e sinuoso, costruito su lunghe pause dove viene evidenziato il “valore delle note”, così come egli stesso ama definirlo, diventa l’essenza più pura di un vero e proprio viaggio spirituale.
La musica di Einaudi è questo : poesia in musica. E’ respiro, soffio vitale .

lunedì 22 ottobre 2007

HALLOWEEN, I POKEMON E HARRY POTTER

INIZIA UNA SETTIMANA IN CUI IL BLOG DI JESHUA VUOLE FARE LUCE SULLA FESTA SATANICA CELEBRATA DA MOLTI CRISTIANI DI HALLOWEEN. ABBIAMO RACCOLTO MOLTI ARTICOLI AUTOREVOLI SULL'ARGOMENTO E CI SONO SEMBRATI CHIARIFICATORI E SPERIAMO D'AIUTO PER QUANTI HANNO SOTTOVALUTATO O IGNORATO L'INFLUSSO DIABOLICO E PAGANO DELLA FESTA ASSORBITO E MINIMIZZATO DALLA NOSTRA SOCIETA' SECOLARIZZATA. DI HALLOWEEN SONO PIENE LE NOSTRE SCUOLE SOPRATTUTTO LE ELEMENTARI NOI CRISTIANI ABBIAMO IL DOVERE DI PRENDERE LE DISTANZE CON FORZA E FARE LUCE SULL'IGNORANZA ANCHE DI MOLTI DOCENTI CHE PERMETTONO CON SUPERFICIALITA' LA SUA OCCULTA E MANIFESTA CELEBRAZIONE. ALLORA BUONA LETTURA!
Giosuè


SVAGHI INNOCENTI O….LO ZAMPINO DI SATANA NEL MONDO DELLA SCUOLA?
di Don Lorenzo Biselx



LE ORIGINI
Il 1 novembre era il giorno più solenne dell’anno per i Celti che solevano fare le loro celebrazioni più importanti durante la notte dal 31 ottobre al 1 novembre, chiamata la notte di Samhaim, il quale era il “Signore della morte, il Principe delle Tenebre”.
I Druidi credevano infatti che, la veglia di questa festa, i morti dell’anno precedente tornassero sulla terra in cerca di nuovi corpi da possedere.
Mentre i contadini spegnevano il focolare per allontanare questi spiriti, i Druidi si radunavano su una collina in mezzo alle querce per compiere la grande cerimonia notturna in cui, tra le danze e i canti, si offrivano dei sacrifici per fare paura agli “spiriti cattivi”.
Il mattino, dopo aver acceso il fuoco nuovo, i druidi facevano il giro delle case portando le ceneri ardenti del fuoco presso le famiglie affinché tutti potessero riaccendere il focolare familiare.
In questa occasione chiedevano delle offerte per il loro dio e proferivano delle maledizioni in caso di rifiuto.
Donde il “trick or treat” (offerta o maledizione), e le famose rape (oggi zucche) nelle quali bruciava il fuoco sacro.
E l’usanza moderna di travestirsi nel giorno d’Halloween?
Viene dai tre giorni di festa che succedevano alla notte dei sacrifici: durante questi giorni, i Celti si mascheravano con le pelli degli animali uccisi “per esorcizzare e spaventare gli spiriti".
Vestiti con queste maschere grottesche, ritornavano al villaggio illuminando il loro cammino con lanterne costituite da cipolle intagliate in cui erano poste le braci del Fuoco Sacro”.
In epoca moderna questo rito celtico s’intrecciò con la leggenda di Jack o’Lantern.
Jack era un uomo dissoluto e un alcolizzato impenitente.
Quando una notte il diavolo venne a cercare la sua anima, negoziò e ottenne ancora un anno di vita.
Dopo questo anno riuscì a ottenere dal demonio di non essere mai mandato all’inferno.
Così, quando morì, non potendo né entrare in Cielo a causa della sua impenitenza né in inferno a causa del suo commercio col diavolo, fu condannato a girovagare sulla terra, illuminando il suo cammino grazie ad una lanterna formata da un rapa (americanizzata poi in zucca) contenente una brace dell’inferno regalata dal diavolo.

MORTE E DEMONI
Ovviamente, Halloween ci riporta in pieno paganesimo, un paganesimo mai sparito e che approfittò dello sconvolgimento religioso della Riforma per ritornare in “superficie”: il 31 ottobre, vigilia della festa di Ognissanti (All Hallows’ e’en in vecchio inglese), alcuni solevano festeggiare gli spiriti cattivi, lodando quanto si opponeva alla bontà, alla bellezza di Dio, alla vita eterna…
La Riforma protestante, portando con sé la perdita della fede e sopprimendo molte feste cattoliche (tra le quali la festa di Ognissanti), aveva deviato la pietà e quindi creato le condizioni favorevoli per tali cerimonie sacrileghe.
Peggio ancora, la notte del 31 ottobre, capodanno dei Celti, è rimasta come il capodanno degli stregoni, perché è l’inizio di quanto è “cold, dark and dead…” (freddo, buio e morto…) e uno dei loro principali sabba (“Black Sabbath”).
Può ahimè essere anche un’occasione speciale per i sacrifici, perfino umani, e le messe nere.
Halloween ha seguito i coloni anglosassoni (soprattuto irlandesi) nella loro conquista del continente americano e si è sviluppato nel Nuovo Mondo dove, nell’ultimo secolo, ha fatto la felicità di alcuni grandi negozianti, ai quali mancava, tra le vacanze estive e Babbo Natale, un’occasione per sfruttare lo spirito consumistico dei bambini.
Ovviamente la Vecchia Europa non poteva rimanere a lungo senza adottare il nuovo “culto”; così vediamo diffondersi sempre di più da noi Halloween con il suo corteo di articoli adorni in modo macabro (con immagini di teschi, scheletri, streghe,…).
Ho sotto gli occhi una tessera di “demone ufficiale 2000”; il bambino vi è invitato a firmare la seguente dichiarazione: “Faccio parte dei demoni della festa di Halloween 2000 e mi impegno a fare e dire tantissime cose mostruose”.
Poi viene la risposta: “Adesso che sei demone ufficiale, impara il linguaggio degli orrori e svela il tuo lato demone!”
Ecco la “demonopedagogia”!
I bambini sono poi invitati a girare nella città, “con maschere e costumi mostruosi e terrificanti”, bussando alle porte chiedendo spiccioli o dolcetti.
Se le persone rifiutano, possono giocare loro qualche brutto scherzo, “come svuotare la pattumiera nel giardino”.
Così, astutamente, i fanciulli vengono invitati a travestirsi da strega, fantasma, morto vivente o demone in un nuovo carnevale, molto peggio del vecchio (perché per un bambino vestirsi da orso o da principessa può essere un gioco innocente).
Qui si tratta di mirare direttamente al laido, al male, per partecipare, inconsapevolmente, alla celebrazione di una specie di festa liturgica neo pagana e addirittura satanica.
I bambini vengono così resi più vulnerabili di fronte al tenebroso fascino del rock satanico che forse incontreranno una volta adolescenti.
Noisy mag, rivista specializzata nel “rock estremo” consacrava nel 2000 un dossier “Special Halloween” nel quale venivano condannati i tentativi fatti negli USA da “potenti lobbies affiliate alla destra ultraconservatrice” per vietare la celebrazione di Halloween. Noisy Mag affermava poi che, accanto alle processioni di bambini travestiti che bussano alle porte, Halloween continua ad “avere un’importanza tutta particolare presso i satanisti”.
Quindi l’articolista di questa rivista “hard rock” proseguiva con una descrizione dei riti luciferiani propri della “festa” chiamata da loro “Samhain”.
Secondo l’Encyclopœdia Britannica la Chiesa tentò nel Medioevo di sradicare Halloween: tale fu lo scopo dello spostamento, ad opera di Gregorio IV, nell’834, della festa di Ognissanti dal 13 maggio al 1 novembre.
L’introduzione nel X secolo della festa di tutti i fedeli defunti avrebbe anche dovuto aiutare la sparizione della “festa delle streghe”.
Abbiamo visto che purtroppo questo scopo non fu totalmente raggiunto e adesso è necessaria una vigilanza particolare, perché per molti cristiani di nome Halloween rischia di fare forte concorrenza alle belle e consolanti feste cristiane del 1 e 2 novembre.

I POKÉMON
Questo gioco, prodotto nel Giappone dalla ditta Nintendo e influenzato dalla “mistica” giapponese (pagana), riporta un immenso successo commerciale mondiale: alla base una collana d’immagini collezionabili, poi cartoni animati, riviste…
Il successo è grande anche in Italia se consideriamo che gli sono consacrati non meno di 500 siti internet. Ma cosa è questo gioco?

MOSTRI DA COMBATTIMENTO
“Pokémon” viene da “pocket monster” (mostri tascabili).
I pokémon sono difatti delle creature irreali, mescolanza di caratteristiche animali, vegetali, minerali, psichiche…
Gli eroi (due bambini e una bambina senza famiglia) devono catturare questi mostri e ammaestrarli alla lotta.
Ogni mostro possiede la propria tecnica di combattimento: per esempio Pikachu sfinisce i suoi avversari tramite elettrochoc fulminei, Kadabra manda “onde di energia mentale alfa” che provocano violenti dolori di testa al nemico, Tentacool ferisce col suo acido pungente, Psyduck combatte con i poteri della psicocinesi e Drowzee divora i sogni del suo avversario.
Che brutti nomi, direte.
Ma le immagini sono più brutte ancora: una vera gara di laidezza: voluta sproporzione delle forme, mescolanza contro natura dei tre regni naturali, mostruosità come Exeggutor e Dodrio che hanno tre teste, Machamp che ha quattro braccia, ecc.
D’altra parte i pokémon familiarizzano il bambino con l’argomento della clonazione: per esempio Kabuto è presentato come “risorto da un fossile”, Mewtwo è stato “creato da uno scienziato dopo anni di orrenda congiunzione genetica e esperimenti d’ingegneria sul DNA”.
Vedendo che i pokémon possono essere clonati, l’idea del clonaggio può insinuarsi così agevolmente nella mente dei bambini.
L’evoluzionismo non è dimenticato: molti pokémon hanno infatti la facoltà di trasformarsi in un essere più potente.
A questo proposito, notiamo nel gioco una forte insistenza sulla “potenza”, la volontà di dominare a scapito di quelli che sono “orribilmente deboli”.
C’è in questo gioco una specie di culto della forza che ci ricorda un po’ i “giochi” dei gladiatori dei circhi romani.
La vita dei pokémon si riassume a una lotta la cui sola legge è quella della giungla, del mondo pagano senza la carità: la legge del più forte.
Viene così evidenziata la potenza distruttrice dei pokémon (come l’orrendo pesce-serpente Gyarados “capace di distruggere intere città”).
Un insegnante britannico si è interessato al fenomeno “pokémon” appunto dopo aver sentito durante una partita le esclamazioni bellicose dei bambini: “sei ipnotizzato”, “ti anniento”, “sei posseduto” o ancora “ti trasformo”.
Bella moralità!
OCCULTISMO
Se poi osserviamo il lessico e il codice comportamentale di questo gioco, troviamo non poche somiglianze con il mondo dell’occultismo, per esempio “parodie di rituali iniziatici con acquisto di poteri magici che permettono di dominare”.
I pokémon fanno frequente riferimento a elementi ispirati dalle religioni pagane (per esempio, Suicune pretende essere la reincarnazione dei venti del nord) o dal mondo della magia .
Non è a caso che la società commercializzatrice di questi articoli si chiama “Wizards of the Coast, Inc.”, cioè “Stregoni della Costa”.

UN GIOCO PERICOLOSO
Oltre le 151 carte che i bambini comprano e si scambiano nei cortili di ricreazione, l’attività essenziale si realizza con i videogiochi e i cartoni animati.
Nel 1997, l’emissione in Giappone di una serie di pokémon ha provocato non pochi ricoveri di bambini per crisi epilettiche.
E non sono mancati tra i fanciulli i casi di incubi legati direttamente a questi mostri.
Notiamo “en passant” che i pokémon e prodotti annessi hanno reso più di cinque miliardi di dollari in tre anni!
E di continuo vengono inventati sèguiti al gioco.
I bambini sono quindi sollecitati senza tregua a comprare.
C’è qui indubbiamente un potente mezzo per sviluppare nei bambini lo spirito consumistico.

IDENTIFICAZIONE
L’insegnante britannico menzionato sopra si è interessato al linguaggio dei pokémon; questi sono capaci di articolare una sola parola: il proprio nome.
Egli ha osservato che, giocando, i bambini ripetono questi nomi e si identificano a un pokémon, come quel bimbo di tre anni che quasi in trance nel perseguire un coetaneo, proferiva con voce molto grave: “Bulbasaur attacca, Bulbasaur, Bulbasaur!”.
Così secondo questo studioso inglese, tramite ciò che appare come una forma d’invocazione, i bambini potrebbero rendersi a poco a poco più ricettivi a delle trasformazioni della personalità e perfino a degli influssi diabolici.
Possiamo quindi sospettare ragionevolmente negli inventori di questo gioco una volontà di tralasciare la cultura cristiana e il suo orientamento verso il Bene, il Vero e il Bello (“splendore del vero”) per indottrinare i fanciulli alla “mistica” della new age, al suo sistema di credenze, al mondo occulto per il quale i pokémon sembrano davvero adempiere un ruolo d’iniziazione.

IL SEGUITO…
Inoltre un seguito si sta già preparando: i Digimon, i mostri digitali; si chiamano con i nomi “poetici” di Ogremon, Tyrannomon, Metalgreymon, ecc.
Con loro, ancora un passo avanti nell’orrore!

HARRY POTTER

Difficile ignorare questo nome onnipresente, che rappresenta un impressionante successo librario planetario, con gli ormai più di 116 milioni di libri stampati in cinque anni, diffusi in 200 nazioni e tradotti in 47 lingue.
La saga, creata dalla scozzese Joanne Kathleen Rowling nel 1997, conta già quattro titoli: Harry Potter e la Pietra filosofale, Harry Potter e la Camera dei segreti, Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, Harry Potter e il Calice di fuoco.
Quest’ultimo è uscito il giorno di Natale 2000 a mezzanotte (per caso?) con una prima tiratura di 3,8 milioni negli USA (3 milioni venduti il primo week-end!).
Un immenso successo corroborato da Hollywood che ha già trasformato in film il primo volume grazie al lavoro di Chris Columbus.
Tralasciamo il film, che riporta anche un colossale successo, per andare direttamente alla fonte: i libri.

CHI È HARRY POTTER?
Harry è un ragazzino di 11 anni (invecchia di un anno con ogni volume e avrà quindi 17 anni nel settimo e ultimo libro previsto).
Orfano di padre e di madre, vive dagli zii.
Impara un giorno che è il figlio di un mago e di una strega assassinati dal terribile Voldemort, “il Signore delle tenebre”, il cui nome nella saga viene pronunciato stentatamente, per lo più sostituito da “Tu-Sai-Chi” (allusione all’usanza ebraica di non pronun- ciare il nome di Iaveh? Ma qui sembra si tratti piuttosto del diavolo…).
Il piccolo Harry è scappato alla follia omicida di Voldemort, ma gli è rimasta sulla fronte una cicatrice in forma di saetta che lo fa soffrire quando si avvicina Voldemort.
Le bacchette magiche di Harry e di Voldemort sono gemelle: contengono ambedue una piuma della stessa fenice.
Dopo aver preso coscienza della sua natura di mago, Harry viene invitato a recarsi nel collegio di Hogwarts, famosa scuola di stregoneria dove incontra due altri allievi, Ron Weasley e Hermione Granger, che ormai saranno i suoi compagni di scuola e di avventure.

IMMENSI LIBRI
Se il primo volume aveva 296 pagine, il secondo 310, il terzo 368, il quarto ne ha 627.
Come mai i nostri ragazzini, che leggono con sempre più fatica in questa civiltà dell’audiovisivo, riescono a divorare tante pagine?
Vengono stranamente affascinati da questa sottile miscela di naturale e di preternaturale, di reale e d’irreale, di concreto e di magico, di antico e di moderno.
Il problema è che lo spirito di questi libri è uno spirito anticristiano: una descrizione ammaliatrice dell’Impero delle Tenebre.

UN MONDO SENZA DIO
Nel collegio di Hogwarts, tutta la vita è impregnata di magia.
I professori sono tutti maghi o streghe, per esempio la professoressa McGranitt abile a metamorfosarsi in gatto.
I libri di testo sono tutti magici: Manuale degli incantesimi, Storia della magia, Guida pratica alla trasfigurazione per principianti, Le forze oscure: guida all’autoprotezione, ecc.
Ovviamente, le uniche lezioni seguite dagli scolari sono per imparare a fare bevande magiche, a gettare dei sortilegi, a trasformare delle cose, a difendersi contro la magia nera e altre pratiche di magia e di stregoneria.
Nessun altro insegnamento: siamo in pieno “fondamentalismo” magico.
Perfino i giochi sono magici: il gioco ufficiale di Hogwarts è il quidditch: una specie di football aereo su manici di scopa (arnese tradizionale del folklore stregonesco).
I soli riferimenti religiosi presenti nei quattro volumi sono la semplice evocazione delle feste di Natale e di Pasqua ridotte a un buon pranzo, uno scambio di regali e un periodo di ferie.
Appare fugacemente il fantasma di un “monaco piccolo e grasso”.
Invece Halloween è davvero la grande festa della scuola.
Nel quarto tomo, in occasione del S. Natale, l’autrice ci mostra un elmo vuoto che canta una parte delle parole del “Venite fedeli”; le lacune vengono colmate da rime inventate “tutte decisamente maleducate”. Festa e canto sacro vengono così tranquillamente profanati.
In questo quarto volume, una chiesa è menzionata per la prima volta, ma, lo vedremo dopo, per una scena che ha i caratteri di un sacrificio satanico!

UN’INIZIAZIONE AL MALE
Harry Potter non va in collegio per imparare innocenti giochi di magia bianca, intesa come l’abilità dei prestigiatori, ma per imparare i vari sortilegi, metamorfosi, altrettante pratiche che lo renderanno superiore ai “Babbani” (i non stregoni, disprezzati perché sprovvisti di poteri magici).
Apparentemente ci potrebbe sembrare di essere sulla scia inoffensiva delle antiche fiabe (rendersi invisibile, far apparire dell’oro, ringiovanire o invecchiare, ecc.); e questo contribuisce al fascino di questa saga.
Ma non è così.
In effetti, leggendo una fiaba tradizionale ci accorgiamo subito di essere in un mondo puramente immaginario, un mondo “fantastico” in cui ci sono fate, streghe, gnomi, ecc., un mondo di sogno che non incide sulla vita reale del lettore.
Invece con Harry Potter assistiamo ad una specie di incarnazione del magico nel mondo normale.
Harry Potter e i suoi amici sono bambini del nostro secolo, tipicamente “british” che, fuori dell’anno scolastico, raggiungono le loro famiglie che abitano le città “normali” in mezzo ai “Babbani”.
Il messaggio implicito è chiaro: i poteri magici, l’essere mago o strega è un privilegio, un dono speciale, qualcosa di positivo, un po’ come il battesimo e la grazia sono un privilegio del cristiano sul non cristiano.

MAGIA E RELIGIONE
Occorre qui rivolgere uno sguardo cristiano alla magia, appoggiandosi sulla sacra teologia.
La magia appartiene ai peccati contro il primo comandamento, accanto all’idolatria (con la quale una creatura viene onorata come Dio).
È un peccato di superstizione in senso stretto, in quanto attribuisce ad una creatura “poteri che, secondo l’ordine della natura e della grazia essa [questa creatura] non ha”.
E questa “superstizione in senso stretto si commette con la divinazione e la stregoneria (vana osservanza)”. Lo stesso teologo ci dà anche la seguente precisazione: “riguardo al grado della colpa, deve notarsi che la divinazione e la vana osservanza sono in sé peccati molto gravi, contenendo una esplicita o implicita invocazione del demonio.”.
Spieghiamo brevemente le cose: divinazione e vana osservanza sono due specie della superstizione, la prima mira al conoscere, la seconda all’agire.
“La divinazione è l’invocazione espressa o tacita del demonio per ottenere la conoscenza di cose nascoste, occulte o segrete.”
Il teologo Prümmer ci spiega la ragione della malizia della divinazione: “Siccome la conoscenza di queste cose non si ha nè per le forze naturali dell’uomo, nè da Dio, nè dagli angeli buoni […] si deve concludere che ogni divinazione si fa per opera diretta o indiretta del demonio.”
Quanto alla vana osservanza, è un ricorso superstizioso, in vista di un effetto, a dei mezzi in sé inadeguati (per esempio portare un amuleto contro tale malattia).
Si riduce alla vana osservanza la magia che è, esclusi i semplici giochi di prestigio, “ars operandi mira ope dæmonis”, cioè l’arte di operare delle cose mirabili tramite il concorso (implicito o esplicito) del demonio. Purtroppo il mondo di Harry Potter e dei suoi amici nel castello di Hogwarts, e anche un po’ quando sono in vacanza, è imbevuto totalmente di questi peccati di superstizione.

MAGIA DAPPERTUTTO
Prendiamo qualche esempio.
Per la divinazione, nel terzo volume, vediamo la professoressa Cooman spiegare a Harry, Ron e Hermione il programma annuale di divinazione: lettura delle foglie di tè, lettura della mano (chiromanzia), infine della sfera di cristallo (cristallomanzia).
Per quanto riguarda la magia, i bambini non soltanto la studiano, ma anche la praticano molto spesso, per esempio Hermione usa un incantesimo di levitazione per fare volare una piuma e il sortilegio “Petrificus totalus” per paralizzare un coetaneo.
D’altra parte, nel secondo volume, si dice che “all’insaputa dei professori, fra gli studenti [di Hogwarts] prendeva piede un fiorente commercio di talismani, amuleti e altre protezioni”.
Anche i malefici più “neri” vengono insegnati a Hogwarts (e usati soprattutto nel quarto volume): l’“Imperius”, il “Cruciatus” e il terribile “Ava Kedavra… l’Anatema che uccide”, contro il quale “non c’è contromaledizione”.
È vero che gli studenti hanno l’ordine di non usare questi malefici ordinati a nuocere, ma… chi sa se obbediranno?
Imparano le “contromaledizioni”, cioè lottare contro Satana con le sue stesse armi.
Come siamo lontani dallo spirito cristiano!
San Tommaso d’Aquino ci ammonisce: “L’uomo non ha ricevuto il dominio sui demoni per potersene servire come vuole, ma deve avere con essi una guerra dichiarata.
Perciò in nessun modo è lecito all’uomo ricorrere all’aiuto dei demoni con accordi taciti o espressi”.
Nei quattro libri, scopriamo una progressione, non soltanto nel numero delle pagine, ma anche nel grado di magia e di orrore: le avventure di Harry Potter in mezzo a mostri diversi, vampiri, fantasmi, mangiamorti, ecc. appaiono sempre più terrificanti e sanguinose.

IL BENE E IL MALE
D’altra parte, nelle vecchie fiabe che hanno un reale valore educativo, c’è sempre Il mondo tenebroso di Harry un chiaro contrasto tra i buoni e i cattivi; il bene vi è sempre premiato e il male castigato.
Potrebbe sembrare così anche nella saga di J. K. Rowling in cui vediamo una lotta tra il campo dei “buoni” (Harry, i suoi amici, il direttore della scuola, il Ministero della magia) e quello dei cattivi (Voldemort, i mangiamorti, Draco Malfoy, etc.) ma in realtà i parametri morali sono capovolti perché i buoni ricorrono alle stesse armi dei cattivi (magia, stregoneria).
Di più “il male non è mai davvero vinto e il bene non prevale – e solo apparentemente – che grazie a brutti e cattivi mezzi”.
Va notato anche che il quarto tomo ci mostra il “buon” Harry mentre pesta degli scarabei, immaginando che ciascuno abbia la faccia del professore Piton che egli odia.
I buoni, come i cattivi, non esitano a ricorrere alla menzogna o ancora alla disobbedienza.
Interrogato da un giornalista sulla morale di Harry Potter, don Amorth, l’esorcista di Roma, rispondeva: “Le regole si possono facilmente infrangere se non sostengono i propri interessi; mentire è giustificato, efficace per raggiungere il proprio scopo”.

DALL’ESOTERISMO AL SATANISMO
Il quarto tomo è il peggiore: i sortilegi si moltiplicano, diventano facilmente malefici, fino alla tragedia sanguinosa del trentaduesimo capitolo: uno stregone nero, Codaliscia, uccide un compagno di Harry in un cimitero davanti ai suoi occhi.
Poi ha luogo un rituale satanico, durante il quale il terrificante Voldemort riunisce il suo spirito a un corpo umano, dando così a se stesso una nuova vita.
In questo rituale satanico, assolutamente orribile, una specie di bambino mostruoso viene gettato vivo in un calderone bollente con le ossa di una tomba profanata e un po’ di sangue di Harry, il tutto con delle formule che sembrano ricordare in modo blasfemo i grandi misteri della Fede cattolica…
Lo scrittore e pedagogo francese Yves Chiron dichiara con franchezza dopo avere letto i quattro volumi di Harry Potter: “non ho che una grande fretta: sbarrazzarmene perché i miei figli non ci cadano sopra”. Pienamente d’accordo con questa dichiarazione, siamo profondamente delusi dalle incredibili parole del “religiologo” M. Introvigne: “Chi critica il film [di H. Potter] assume l’atteggiamento talebano di rifiutare ogni forma culturale che non sia religiosa”.
Il Signor Introvigne è completamente fuori strada: se rifiutiamo e condanniamo la saga di H. Potter, non è perché non sia una cultura religiosa, la rifiutiamo perché è una cultura religiosa profondamente falsa in quanto fa l’apologia della superstizione magica, peccato contro il primo precetto del Decalogo, “religione” espressa o tacita di Satana.
“Non esiste una magia buona. La magia bianca praticata da Harry Potter e la magia nera […] sono entrambe nelle mani di Satana”, dice ancora il Padre Amorth.

CONCLUSIONE
È palese che Halloween, i pokémon e Harry Potter hanno lasciato la scia del “fantastico” classico nel quale il bene veniva sempre ricompensato e il male punito, per pascolare sui prati avvelenati delle scienze occulte, dell’esoterismo e perfino del satanismo.
Mentre la fiaba classica mostra il magico come qualcosa di puramente immaginario, d’irreale, di lontano, i pokémon, ma soprattutto Halloween e i libri di Harry Potter hanno uno scopo chiaramente pedagogico, “catechistico”: si tratta di trasmettere nuove conoscenze, la conoscenza (la “gnosis”) dei misteri e poteri magici invece della conoscenza dei misteri, delle verità e dei sacramenti della Fede.
Questa volontà pedagogica è palese: basta vedere le scuole che ormai sempre di più organizzano la festa di Halloween (allorché tende a scomparire la festa pubblica del S. Natale…), utilizzano i libri di J. K. Rowling come libri di testo, incoraggiati dall’incomprensibile atteggiamento delle librerie “cattoliche” (per esempio a Torino le Paoline e la LDC nel Valdocco di don Bosco) che propongono questi libri.
A questo proposito va notato che l’autrice ha già dato via libera a un editore per la traduzione in greco antico e in latino del suo primo volume.
Non mi sembra irragionevole vedere in ciò un progetto per accrescere l’“autorità” di questi libri, facendoli entrare in un certo senso nel mondo scelto della cultura greco latina che è anche quello delle due grandi lingue sacre del cristianesimo.

ALLA SCUOLA DI HARRY
È un fatto che il lettore di Harry Potter, giovane o no (circa il 30 per cento dei lettori sarebbero degli adulti), senza forse accorgersene, entra nella scuola di Hogwarts e riceve ogni anno un programma di studio molto completo sulla nuova religiosità magica profondamente anticristiana, presentata come qualcosa di facile, normale, tanto più affascinante che i libri sono scritti con un reale talento, una prodigiosa immaginazione, una conoscenza perfetta della psicologia giovanile e del mondo scolaresco.
Per confermare questo impatto pedagogico, possiamo citare il titolo di un libro appena uscito l’anno scorso e che è già alla sua quarta edizione italiana: Manuale per apprendisti maghi.
Guida al magico mondo di H. Potter (49).
Il libro dà molte informazioni alla portata dei ragazzi su tanti argomenti: da “amuleto” a “zombie”, sfila tutta la panoplia delle arti magiche, presentate come una cosa anodina; non manca nemmeno all’articolo “maledizione” un’invocazione diretta del demonio che preferisco non citare in questo articolo.
Dobbiamo constatare che assistiamo, ahimè, sotto l’apparenza d’innocenti divertimenti giovanili, a una vera offensiva contro il cristianesimo.
La strategia potrebbe essere così descritta: sostituire furtivamente le feste cristiane con feste neopagane (Halloween), trasformare i comportamenti dei fanciulli cristiani tramite il gioco (i pokémon) e i nuovi eroi-modelli legati al mondo dell’esoterismo e della stregoneria (Harry Potter).
Di nuovo siamo in pieno combattimento delle “Due Città”: quella del mondo e di Satana contro quella di Dio.

RUOLO DEI GENITORI
Avvertiamo il serio dovere di mettere in guardia i genitori a proposito di Halloween, dei pokémon e della saga di Harry Potter, perché questa volta il grande Stratega delle Tenebre ha portato l’assalto contro il baluardo più prezioso e più vulnerabile della Cristianità: le menti e i cuori dei bambini e dei ragazzi; si tratta di far perdere il gusto per il Bello, il Puro, il Vero, il Bene, abituando a poco a poco bambini e ragazzi a cose laide, orrende, spaventose, mostruose.
Il magico deve diventare una cosa normale.
La dottrina cristiana e la pratica delle virtù cristiane devono lasciare il posto alle dottrine occultistiche e alla ricerca dei poteri magici. Il culto di Dio tramite l’adorazione e la preghiera deve essere rimpiazzato dalle formule di incantesimi e di sortilegi che non sono altro che preghiere a Satana.

REAGIRE
Allora tutto è perduto?
No.
Bisogna reagire affidandoci totalmente all’Onnipotente e all’Ausiliatrice che già in anticipo schiacciò il capo del Principe della magia.
Cosa fare in concreto, dopo la preghiera che è la cosa principale?
Potrebbe essere l’argomento di un altro articolo.
Ma diciamo già che non basta condannare Halloween, i pokémon, H. Potter, ecc.
Occorre anche fare un grande sforzo per vivere e trasmettere il patrimonio splendido – e vero – della nostra Santa Religione.
È sicuro che la desertificazione delle chiese facilita l’introduzione e la diffusione di feste come Halloween. D’altra parte, è necessario più che mai, per impedire l’irrompente propagazione di giochi come i pokémon, di proporre ai bambini giochi buoni, interessanti e veramente educativi, favorendo l’apprendimento delle virtù naturali (e anche soprannaturali).
Riguardo alla lettura, se vogliamo proteggere i bambini e i ragazzi contro i libri avvelenati dall’occultismo, occorre nutrire le giovani anime con le verità bellissime di una catechesi integra e tradizionale.
Bisogna anche leggere loro e far loro leggere buoni libri contenenti belle storie divertenti e educative, dando largo spazio alla Storia sacra, ai Vangeli, alle biografie dei santi che ci mostrano il vero meraviglioso: quello che Dio compie con sovrabbondante ricchezza nelle anime dei suoi amici, andando tante volte fino ai miracoli, infinitamente più veri, più belli di tutto il corteo di sortilegi, divinazioni e prodigi che sa compiere il demonio per i suoi servi per portarli più agevolmente nel suo Regno di Tenebre per sempre.
Dio ci dice nella Sacra Scrittura: “Non ci sia in mezzo a te […] chi fa l’indovino o predice le sorti, né augure, o mago, né chi fa incantesimi, o consulta gli spettri o gli spiriti, né chi evoca lo spirito dei morti. Chiunque pratica queste cose è in abominio davanti al Signore […].
Quanto a noi, fedeli a queste parole, scegliamo risolutamente il Regno di Dio, Regno del Bene, del Vero e del Bello, Regno di vera fede, di pura speranza e di mite carità.

FACCIAMO I CONTI IN TASCA AD HALLOWEEN
Quanto sborsano in media gli americani per celebrare degnamente la festa delle streghe e degli spiriti?
La National Retail Federation ha rilasciato negli ultimi giorni la sua analisi sul mercato di Halloween 2004 per quanto riguarda il territorio statunitense. Si prevede che quest’anno gli americani spenderanno circa 3,12 miliardi di dollari rispetto ai 2,96 dello scorso anno. L’acquirente tipo pianifica di sborsare 43,57 dollari con medie di 15,21 per costumi e 14,83 per caramelle (ricordiamo che negli Usa è usanza regalare dolci e canditi ai bambini mascherati che bussano alla porta urlando trick or treat! ).
Halloween si afferma come seconda festa annua per quanto riguarda le decorazioni in casa e fuori con il 61,8 percento dei consumatori che prevede di addobbare casa con zucche, fantasmini e ragnatele. Altre cifre? Eccole: Più del 54% delle persone fra i 18 e i 24 anni di età prevede di indossare un costume e poco meno (50,6 %) intende organizzare o recarsi a un party mentre ben l’82,7% degli over 55 prepareranno mucchi di dolciumi per gli spiriti e le streghette che invaderanno le loro magioni.Nonostante questa enorme risonanza Halloween, a causa della sua natura di festa “priva di regali”, rimane solo al sesto posto nella classifica delle feste annuali per spesa dietro Natale, San Valentino, Pasqua, Giorno della Mamma e Giorno del Papà.


SIMBOLISMI ED OCCULTO DI HALLOWEEN di Devis Dazzani

Il 31 ottobre, è una data importante non soltanto nella cultura celtica, ma anche nel satanismo.
E’ uno dei quattro sabba delle streghe.
I primi tre segnavano il tempo per le stagiono “benefiche”: il risveglio della terra dopo l’inverno, il tempo della semina, il tempo della messe.
Il quarto sabba marcava l’arrivo dell’inverno e la “sconfitta” del sole, freddo fame, morte.
La festa cattolica di Tutti I Santi non è legata ad Halloween, è stata instaurata da Papa Gregorio IV nell’anno 840, originariamente si celebrava nel mese di maggio e non il 1° novembre.
Fu nel 1048 che Odilo de Cluny decise di spostare la celebrazione cattolica all’inizio di novembre al fine di detronizzare il culto s »Samhain.
In inglese la vigilia si chiama “All Hallowed Eve”, che divenne poi Halloween.
“Halloween è un fatto di cultura, è una forma di colonizzazione economica del nostro paese, ( e di tutti gli altri) è un espediente commerciale, è voglia di divertirsi, è la notte dove tutto è permesso, è un modo per intrattenere i bambini, quindi… HAPPY HALLOWEEN!
Con queste espressioni o con chissà quali altre e con questo augurio ci si accinge ad addobbare negozi, organizzare feste, insegnare l’inglese ai bambini in modo divertente, o improvvisare qualche mascherata a scuola, o in ufficio”.
Intanto «IL MIO POPOLO PERISCE PER MANCANZA DI CONOSCENZA» (Osea 4,6), come accade per la magia e tutto quanto gli ruota intorno tra cui anche la new e next age (pranoterapia, fiori di bach, piramidi, profumoterapia, musicoterapia, corsi reiky, ecc): la maggior parte delle persone anche cattoliche, non sanno che si viola l’A.B. delle regole fondamentali del rapporto con Dio: il primo comandamento: “Non avrai altro Dio all’infuori di me”.
PRIMA DI AGIRE, CONOSCI!
1. Il significato – Halloween è la forma contratta dell’espressione inglese “All Hallows’Eve day” che letteralmente significa vigilia d’ognissanti.
2. La ricorrenza – Halloween, nonostante non lo si dica come invece si dovrebbe, è una ricorrenza magica (di fatto, la magia è esercitare potere, in modo occulto, nei confronti di qualcuno).
Il mondo dell’occulto così lo definisce: “è il giorno più magico dell’anno, è il capodanno di tutto il mondo esoterico”, “è la festa più importante dell’anno per i seguaci di satana”.La Bibbia invece afferma: «Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l’amaro in dolce e il,dolce in amaro» (Isaia 5,20).
3. La leggenda – L’antica leggenda irlandese racconta che Jack, un fabbro malvagio, perverso e tirchio, che una notte d’ognissanti, dopo l’ennesima bevuta viene colto da un attacco mortale di cirrosi epatica.
Il diavolo nel reclamare la sua anima viene raggirato da Jack e si trova costretto ad esaudire alcuni suoi desideri, tra i quali di lasciarlo in vita, giungendo al patto di rinunciare all’anima del reprobo.
Jack, ignaro dell’effetto della malattia, muore un anno dopo.
Rifiutato in Paradiso, Jack non trova posto nemmeno all’inferno a causa del patto con diavolo.
A modo di rito il poveraccio intaglia una grossa rapa mettendovi all’interno della brace fiammante a luogo della dannazione eterna.
Con questa lanterna, Jack, fantasma, torna nel mondo dei vivi.
4. La tradizione -- Gli irlandesi, colpiti dalla carestia, immigrarono in America verso il 1850.
Approdati nel nuovo mondo, trovarono un’enormità di zucche che, a differenza delle piccole rape indigene, erano sufficientemente grandi da essere intagliare.
Così le zucche sostituirono le rape e divennero le Jack o’ lantern.
Utilizzate la notte d’ognissanti perché si pensava di tenere lontani gli spiriti inquieti dei morti che tentavano, come Jack, di tornare a casa.I bambini oggi si travestono da spiriti inquieti, che non trovano “pace” né all’interno del Paradiso e fanno visita alle famiglie guidati dalla lanterna zucca e ottengono dolci in cambio della loro “benevolenza”. Trick-or-treat è l’usanza del “dolcetto o scherzetto”.
Trick or treat letteralmente significa: “trucco o divertimento”, “stratagemma o piacere”, ma che ha il significato originale di “maledizione o sacrificio”.
5. Fatti storici – La cupa leggenda di Jack occulta dei fatti storici e, in modo magico, mira a rievocarli. Alcuni secoli prima di Gesù Cristo, una setta segreta teneva sotto il suo impero il mondo celtico.
Ogni anno, il 31 ottobre, giorno di Halloween, questa celebrava, in onore delle sue divinità pagane, un festival della morte.
Gli anziani della setta andavano di casa in casa reclamando offerte per il loro dio e capitava che esigevano sacrifici umani. In caso di rifiuto, proferivano delle maledizioni di morte sulla casa, da qui è nato il “trick or treat”.
6. Considerazioni riguardo la… …Leggenda: questa è montata sulla duplice menzogna che l’uomo può essere più furbo del diavolo e che le porte degli inferi si chiudono a qualcuno. Inoltre si sviluppa secondo pratiche sataniche: chiedere al diavolo l’esaudimento di desideri, fare un patto col diavolo, il mandato satanico a manifestarsi agli uomini, ritualità esoterica.…Tradizione: il fenomeno Halloween, nella tradizione, nei costumi e nel commercio, è un insieme di rituali e una pratica di stregoneria sia che chi lo faccia consapevolmente o no.…Storia: la storia rivela come dietro il fenomeno Halloween ci sono stati rituali e sacrifici satanici, Ai nostri giorni sappiamo che i satanici praticano dei sacrifici umani durante questa notte.
7. Attenzione: HALLOWEEN È SOSTANZIALMENTE MAGIA – S’impone un’irremovibile presa di posizione riguardo tutto ciò che ci viene propinato di Halloween e di magico in genere.
Consideriamo che le parole che proclamiamo, i gesti che facciamo, gli sguardi che diamo non sono neutri ma significano la realtà spirituale che rappresentano.Genitori, stiamo attenti a permettere che i nostri bambini si abituino, o ancor peggio, si educhino all’occulto.Insegnanti, informiamoci sulle verità nascoste dietro la macabra creatività, potremmo scandalizzare, a nostra e a loro insaputa, gli alunni che ci stanno davanti.
Certe filastrocche che i bambini devono imparare sono evocazioni dello spirito di morte.Giovani e meno giovani, siamo accorti a non avvinghiarci al mondo esoterico attraverso i rituali di massa che, nelle feste come quelle dedicate ad Halloween, ci vengono proposti.
Alcuni balli di gruppo sono rituali di iniziazione satanica.Commercianti e venditori, abbiamo il coraggio di dire no a promuovere articoli che, dietro l’apparenza della mascherata, diffondono e creano mentalità esoterica.
Molti oggetti venduti tra i prodotti di consumo sono amuleti, o loro riproduzioni, usati nelle pratiche di stregoneria.Cristiani non lasciamoci fuorviare da apparenti tradizioni e mode, ma teniamo alta la vittoria che ha sconfitto il mondo, la nostra fede (cfr 1Giovanni 5,4).
Non dimentichiamo che le disastrose conseguenze dell’inalazione magica non sono immediate, ma si manifestano a distanza di anni in depressioni, crisi e violenze.
8) I simboli – Pipistrelli, gatti neri, la luna piena, streghe, fantasmi…questi simboli hanno poco a che vedere con la vigilia di Samhain.
Si tratta però di simboli usati nel mondo dell’occulto che hanno trovato un posto “naturale” alla “festa di Halloween”.
Le notte di luna piena sono il momento ideale per praticare certi riti occulti.
I gatti neri vengono associati alle streghe per superstizione, si credeva infatti che le streghe potessero trasferire il loro spirito in un gatto, e per questo ne avevano sempre uno.
Ai pipistrelli vengono attribuite capacità occulte perché hanno caratteristiche di uccello (che non mondo occulto sono simbolo dell’anima) e di demonio (perché vivono nelle tenebre).
Nel medioevo si credeva che spesso il diavolo si trasformava in pipistrello.
Diviene così chiara la ragione per cui il pipistrello è diventato parte di Halloween.
Le origini di Halloween sono strettamente connesse alla magia, alla stregoneria e al satanismo.
Gli adepti del satanismo e della magia riconoscono nel 31 dicembre uno dei giorni più importanti dell’anno: la vigilia di un nuovo anno per la stregoneria.
A causa delle sue radici e della sua essenza occulta Halloween apre una porta all’influsso occulto nella vita delle persone.
L’enfasi di Halloween è sulla paura, sulla morte, sugli spiriti, la stregoneria, la violenza, i demoni.
E i bambini sono particolarmente influenzabili in questo campo.
Molti simboli sono chiarissimi in diversi prodotti anche alimentari, in questo periodo: svastiche, diavoli, ecc.
La Parola di Dio, gli insegnamenti di tutta la tradizione cattolica, dalle prime comunità cristiane fino ad oggi sono chiarissimi, 150 sono i passi della Sacra Scrittura che dall’Antico (mai abolito da Gesù Cristo!) al Nuovo Testamento, vietano in ricorso più o meno inconsapevole a pratiche magiche, esoteriche, occultistiche, spiritiche e via dicendo.
Ad esempio il Deuteronomio, al capitolo 18, versetti 9-14 dice: “Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti, non imparerai a commettere gli abomini delle nazioni che vi abitano.
Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, il suo figlio o la sua figlia, né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti e gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore….tu sarai irreprensibile verso il Signore tuo Dio, perché le nazioni di cui tu vai ad occupare in paese, ascoltano gli indovini e gli incantatori, ma quanto a te, non così ti ha permesso il Signore tuo Dio”.
In sostanza nella notte di Halloween, chi partecipa ai vari “festeggiamenti” che in un modo o in un altro più o meno inconsapevolmente sono veri e propri riti che mettono in contatto con gli spiriti che altro non sono che gli angeli decaduti: i demoni.
La struttura spirituale che circonda l’uomo, come creatura, infatti è molto semplice: c’è Dio, il Figlio unigenito Gesù Cristo, lo Spirito Santo (Dio uno e Trino), gli angeli (nelle varie gerarchie) e gli angeli decaduti, cioè i demoni con il loro capo: Lucifero, poi divenuto Satana.
Poi ci sono le anime dei beati-santi; purganti e quelle dannate, all’inferno.
L’uomo è uno spirito incarnato, composto da tre componenti distinte: anima, corpo e spirito.
8. La Speranza – Nonostante l’amara realtà di fenomeni come quello di Halloween, dobbiamo dire della grande speranza che viene dalla fede cristiana: la sua Chiesa articolata in tante realtà anche nuove ed emergenti, lo Spirito Santo sta anche suscitando la nascita, la formazione e la crescita di comunità cristiane in seno alla chiesa Cattolica.
Comunità che collaborano con Parrocchie portando nuova vitalità evangelica.
Sempre più giovani, anche se questo i notiziari non lo dicono, stanno scoprendo e accogliendo Gesù, Signore Salvatore e Messia e vogliono dedicare a Lui la loro vita.
Sempre più famiglie, dopo aver fatto esperienza dello Spirito Santo, desiderano vivere esperienze dove trovare nutrimento alla fame di comunione che oggi, il mondo denuncia.La fede è necessaria per vivere l’Amore di Dio ma non è sufficiente, ci vuole la Comunità, la Chiesa nelle sue articolazioni e varietà di carismi e chiamate.“Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre, piuttosto denunciatele apertamente”.
Noi di vogliamo fare la volontà di Dio e quindi facciamo questa opera di informazione, doverosa, e crediamo utile, anche per le strutture stesse della Chiesa, spesso ignare di quanto sopra illustrato.Anche diversi vescovi nelle Diocesi italiane stanno diffondendo le informazioni riportate.Molti gruppi, movimenti, associazioni cattoliche, la notte del 31 ottobre si riuniranno in preghiera o organizzeranno feste cristiane alternative con la partecipazione di gruppi, cantanti o cantautori della musica cristiana contemporanea dei vari generi musicali e particolarmente, in quella occasione, di Lode e Adorazione contemporanea.

DISINFORMAZIONE E CONSUMISMO DIETRO ALLA KERMESSE SATANICA DI HALLOWEEN

Di Giancarlo Padula (Giornalista e Scrittore Cattolico)

La Parola di Dio nella Bibbia descrive le caratteristiche dell’oppressione diabolica (cfr. Vangelo di Matteo, capitolo 8, versetti 28-33; Vangelo di Marco, capitolo 5, versetti 1-6; Vangelo di Luca, capitolo 8, versetti 26-39; Vangelo di Matteo, capitolo 9, versetto 32).
Satana ha assegnato certi demoni a determinati territori, nazioni, città, “culture” e “sottoculture”.
Questi demoni cercano di pervertire le persone nel loro territorio e di renderle nemiche di Dio (cfr. il libro di Ezechiele, capitolo 28, versetto 12).
La lettera di San Paolo ai Romani, al capitolo 1, versetti 28-32 (ma anche i precedenti) descrive bene, con grande attualità e realismo, la situazione in cui versa oggi il mondo:
“... E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d’una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia... ”
Gesù ha dimostrato la Sua potenza sui demoni e ha trasmesso questa stessa potenza ai Suoi discepoli (cfr. Vangelo di Marco, capitolo 16, versetto 17 e libro dell'Apocalisse, capitolo 12, versetto 11).
Il mondo dell’occulto così lo definisce:
“è il giorno più magico dell’anno, è il capodanno di tutto il mondo esoterico”, “è la festa più importante dell’anno per i seguaci di satana”.
La Bibbia invece afferma:
«Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l’amaro in dolce e il,dolce in amaro» (Isaia 5,20).
La leggenda di Hallowen è montata sulla duplice menzogna che l’uomo può essere più furbo del diavolo e che le porte degli inferi si chiudono a qualcuno.
Inoltre si sviluppa secondo pratiche sataniche: chiedere al diavolo l’esaudimento di desideri, fare un patto col diavolo, il mandato satanico a manifestarsi agli uomini, ritualità esoterica.
Il fenomeno Halloween, nella tradizione, nei costumi e nel commercio, è un insieme di rituali e una pratica di stregoneria consapevolmente o no.
S’impone un’irremovibile presa di posizione riguardo tutto ciò che ci viene propinato di Halloween e di magico in genere.
Consideriamo che le parole che proclamiamo, i gesti che facciamo, gli sguardi che diamo non sono neutri ma significano la realtà spirituale che rappresentano.
Le origini di Hallowen sono strettamente connesse alla magia, alla stregoneria e al satanismo.
Gli adepti del satanismo e della magia riconoscono nel 31 dicembre uno dei giorni più importanti dell’anno: la vigilia di un nuovo anno per la stregoneria.
A causa delle sue radici e della sua essenza occulta Halloween apre una porta all’influsso occulto nella vita delle persone.
L’enfasi di Hallowen è sulla paura, sulla morte, sugli spiriti, la stregoneria, la violenza, i demoni.
E i bambini sono particolarmente influenzabili in questo campo.
Molti simboli sono chiarissimi in diversi prodotti anche alimentari, in questo periodo: svastiche, diavoli.
Il cristiano non può accettare la magia perché non può accettare di posporre il vero Dio alle false credulità. Allo stesso modo non può accettare di ritenere che la sua vita sia dominata da forze occulte manipolabili a piacimento con riti magici o che il suo futuro sia scritto in anticipo nei movimenti stellari o in altre forme di presagio motivi di curiosità non è coerente con la fede cattolica.
La Sacra Scrittura è esplicita a riguardo (Deuteronomio 18 - vedi riferimento alla Parola di Dio sulle pratiche magiche e affini).
Questi comportamenti sono incoerenti con la nostra fede a livelli diversi, fino alla gravità morale.

HALLOWEEN, HARRY POTTER, DI TUTTO, DI PIU’:

ECCO PERCHE’ E’ UNA FESTA SATANICA di Devis Dazzani

Introduzione a cura di Stefano Biavaschi laureato in Lettere moderne e Scienze Religiose, docente di Religione, cultore di teologia e collaboratore presso il Dipartimento di Scienze Religiose dell’Università Cattolica, giornalista, ha diretto per 15 anni il mensile Medjugorie di Milano è autore de “Il profeta del vento” (Edizioni Ares).
Da diverso tempo stiamo ormai assistendo al fenomeno della perdita del senso della festa. E’ un fenomeno che si è andato sviluppando attraverso tre fasi:
1) la scristianizzazione della festa;
2) la ferializzazione del giorno festivo;
3) l’introduzione di nuove feste non cristiane o perfino anti-cristiane.
La prima fase, quella della scristianizzazione della festa, ha in realtà radici molto antiche, e sono molteplici i tentativi nella storia, sotto diverse latitudini e regimi, di ridurre o eliminare le feste cristiane.
Pure in Italia abbiamo assistito spesso a riduzioni del calendario festivo, anche recentemente, ma più che le azioni sul piano quantitativo si sono fatte sentire quelle sul piano qualitativo: la giornata di festa, che per tradizione e precetto doveva essere dedicata a Dio, è stata indebolita sottraendo gradualmente ad essa l’astensione dal lavoro.
Ed è qui che è iniziata, e non solo in Italia, la seconda fase.
Sono sempre di più le aziende, le ditte e i negozi che hanno introdotto i turni domenicali di lavoro, provocando la ferializzazione della domenica e l’appiattimento della settimana che da secoli e millenni aveva sempre scandito il tempo degli uomini ricordando loro la propria origine e il proprio fine.
Quella settimana comandata all’umanità fin dai tempi del Sinai, a perenne ricordo della creazione, matrice di un ritmo sacro con cui vivere il tempo, liturgicamente tesa alla memoria dei gesti di salvezza di Dio, alla Risurrezione, alla mensa eucaristica, all’escatologia dell’ultimo giorno, è spesso diventata grigia, vuota, “civile”, insignificante e priva di contenuto.
Il tempo non è più vissuto nella sua dimensione verticale, ma tutto risulta appiattito e ripetitivo, e la domenica cristiana, da giorno dedicato al Signore ed alla comunità, fonte di esperienza dell’amore divino e della condivisione fraterna, si è ridotta a giornata di shopping e partite in tv.
Il libro di Giancarlo Padula ad esempio (“Halloween, giù la maschera!” - Edizioni cattoliche Il Melograno
) va invece ad affrontare il problema della terza fase: quella dell’introduzione nella nostra cultura di nuove feste non cristiane o perfino anti-cristiane.
Occorre premettere che a preoccupare le persone più sensibili non sono le nuove ricorrenze in sé o le carnescialate ad esse collegate, ma la diffusione progressiva di una mentalità che non solo allontana da una visione cristiana del mondo e della storia, ma proietta illusoriamente in una vuotezza di contenuti magici o spiritistici, per non parlare di peggio.
Tutto è stato preceduto da anni di “innocente” astrologismo, da fiumi di serial televisivi in cui le streghe erano simpatiche ed anche buone, da anni di harripotterismo cinematografico (ma certi aspetti oscuri di Hollywood e dintorni sono già da mezzo secolo ben noti e studiati), da un oceano di riviste per ragazzi con articoli sulle streghe ed omaggi magici di ogni tipo.

L’OPINIONE DI UN VESCOVO
A proposito di Halloween, Monsignor Girolamo Grillo, vescovo di Civitavecchia, afferma:
“Si tratta di una consuetudine nettamente pagana, naturalmente un vero cristiano non potrà mai dare il suo assenso a tutto questo, soprattutto per il fatto che di carnevalate oscene ve ne sono a iosa, cui vanno aggiunte le veglie sataniche mascherate proposte da alcuni gruppi, purtroppo abbastanza diffusi anche nei nostri ambienti”.