mercoledì 18 giugno 2008
RIESCI AD ASCOLTARE LA VOCE DI CRISTO NELLA TUA VITA?
LE ARMI DELLA BATTAGLIA
IN PRIMA ANALISI VI SONO TRE PUNTI FONDAMENTALI DA STABILIRE:
- L'armatura è di Dio, quindi è Lui che ci provvede ogni pezzo.
- Noi non sappiamo quando arriverà il giorno malvagio, perciò dobbiamo indossare sempre l'armatura di Dio.
- Tutti i pezzi dell'armatura rappresentano armi da difesa ad eccezione della spada dello Spirito che è arma di attacco.
CINTI I FIANCHI CON LA VERITÀ (v.14)
Il primo attacco è quello contro la verità di Dio, contro ciò che Dio proclama. È dai tempi dell'Eden che Satana cerca di conquistare l'uomo con la menzogna, l'inganno e le mezze verità. "Voi siete figli del diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c'è verità in lui. Quando dice il falso, parla di quel che è suo perché è bugiardo e padre della menzogna." Giovanni 8:44
Cosa significa avere cinti i fianchi della verità? Ai tempi biblici la tunica era un indumento usato sia dagli uomini che dalle donne, l'unica differenza era che gli uomini usavano una tunica fino alle caviglie e in genere di un solo colore, ricamata ai bordi e al collo: "Quando gli uomini dovevano lavorare o correre sollevavano il fondo della tunica e lo infilavano nella cintura per acquistare maggiore libertà di movimento. Si diceva "cingersi i fianchi", e tale espressione divenne una metafora per indicare l'essere pronti. Ad esempio, Pietro raccomanda di aver le idee chiare invitando i cristiani a "cingersi i fianchi" della mente (I Pietro 1:13, testo latino). Anche le donne sollevavano l'orlo della tunica quando dovevano trasportare oggetti da un luogo all'altro (Usi e costumi di tempi della Bibbia, pag.14 - Ralph Gower, Elle Di Ci) Anche le Scritture confermano: "Mangiatelo in questa maniera: con i vostri fianchi cinti, con i vostri calzari ai piedi e con il vostro bastone in mano; e mangiatelo in fretta: è la Pasqua del Signore." Esodo 12:11 Quindi bisogna cingersi i fianchi con la verità ed essere pronti a proclamare la verità di Dio. Gesù afferma: "Santificali nella verità: la tua parola è verità". Giovanni 17:17Allora cingiamoci con la verità attraverso lo studio, la meditazione, la confessione e l'ubbidienza alla Parola di Dio.
LA CORAZZA DELLA GIUSTIZIA (v.14) L'attacco in quest'area si manifesterà sottoforma di accusa, condanna e orgoglio, cercherà di colpire i nostri sentimenti. Satana cercherà di accusarci davanti a noi stessi e di accusare Dio e i fratelli, lanciando su di noi sentimenti di colpa anche per i peccati già confessati e quindi già perdonati. La Parola di Dio in Romani 8:1 dichiara: "Non c'è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù…" Egli cercherà anche di investirci con orgoglio spirituale, con "bontà personale", così da portarci a peccare contro Dio, contro i fratelli, la Chiesa, le nostre autorità, ecc. In genere quando accettiamo queste cose per noi è arrivato il giorno malvagio. Dobbiamo dunque essere custoditi dalla giustizia di Dio, credendo che tutto ciò che abbiamo è frutto della Sua bontà, non permettendo che il diavolo ci accusi o ci condanni, perché siamo già stati giustificati da ogni fallo e delitto."…vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti coloro che credono - infatti non c'è distinzione…" Romani 3:22 "essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen. Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: infatti le loro donne hanno cambiato l'uso naturale in quello che è contro natura…" Romani 1:25-26
LE CALZATURE AI PIEDI (lo zelo per propagare il Vangelo della pace) (v.15) Qui l'attacco avviene in forma di persecuzione e disanimo per soffocarci e toglierci dal territorio di Dio, provocando passività, cadute in compromessi, ed ogni altra cosa, pur di portarci ad una posizione di comodità. Il compromesso con il peccato o la semplice passività sono tattiche molto usate dal nemico. Molti credenti nelle Chiese sono passivi e accettano tutto ciò che succede loro senza reagire e combattere per ciò che posseggono. Uno dei primi frutti che si manifestano nella nostra vita cristiana quando veniamo a Gesù, è lo zelo per la propagazione del Vangelo. Infatti desideriamo che i nostri famigliari, amici, colleghi e tutto il mondo conoscano come noi i benefici della salvezza e l'immensa gioia che questa porta, ma subdolamente Satana innalza qualcuno per diffamarci, per darci dei "pazzi", per scoraggiarci o ancora, per mettere persone ambigue sul nostro cammino, proponendoci anche ottime occasioni lavorative o qualsiasi altra attrattiva pur di distrarci e portarci via il nostro zelo. Questa forma di attacco purtroppo non si manifesta solo nella vita dei neofiti, ma in modo continuo nella vita di ogni singolo credente.Il profeta Ezechiele menziona l'ozio e la vita facile tra i peccati di Sodoma ("Ecco, questa fu l'iniquità di Sodoma, tua sorella: lei e le sue figlie vivevano nell'orgoglio, nell'abbondanza del pane, e nell'ozio indolente; ma non sostenevano la mano dell'afflitto e del povero." Ezechiele 16:49).Certamente questa non è la volontà di Dio per noi, per questo dobbiamo difenderci mantenendo i nostri cuori pieni di zelo per la propagazione del Vangelo, non accettando nulla di meno nelle nostre vite di un cuore che bruci per Dio e per la salvezza delle anime. Tutto ciò allontanerà da noi questo tipo di attacco. Ricordiamoci che le calzature dello zelo coprono i piedi e questo significa che senza zelo non possiamo correre bene. Se il diavolo riesce a rubarcelo saremo fermati.
LO SCUDO DELLA FEDE (v.16)La Bibbia dichiara "Or senza fede è impossibile piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano". Ebrei 11:6 "…poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, com'è scritto: 'Il giusto per fede vivrà'." Romani 1:17 "Poiché tutto quello che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede." I Giovanni 5:4 . È chiaro che Satana cercherà di minare la nostra fede in modo da non essere più graditi a Dio e non potere più adempiere alla sua volontà di vivere per fede e di vincere il mondo. L'attacco maligno in questo caso avverrà attraverso l'incredulità, il dubbio e le paure. Lo scudo è l'arma di difesa più importante perché se usato bene può proteggere anche tutto il corpo. Questo attacco alla nostra fede può avvenire in svariati modi: con l'incredulità, il dubbio e le paure. La Bibbia dice che la fede è certezza (Ebrei 1:1), perciò noi rimaniamo fermi su questa certezza acquisita attraverso la Parola di Dio per resistere agli attacchi maligni ("Resistetegli stando fermi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze affliggono i vostri fratelli sparsi per il mondo." I Pietro 5:9).
L'ELMO DELLA SALVEZZA (v.17) L'elmo della salvezza ci parla di un attacco nella mente. La mente è la sede dell'anima dove risiedono le nostre emozioni, i desideri, la volontà, ecc. ed è proprio nella nostra mente che Satana cercherà di intrufolarsi con i suoi pensieri per farci pensare in modo carnale, facendoci desiderare il mondo dei sensi invece del mondo dello Spirito. Per difenderci da questi attacchi dovremo continuamente ricordarci che la salvezza è totale e che comprende anche l'anima. La nostra mente viene rinnovata di continuo e dal momento in cui accettiamo Gesù il destino della nostra anima è la salvezza, quindi non dobbiamo permettere a nessun tipo di pensiero che non sia in accordo con la Parola di Dio di occupare le nostre menti. Così facendo saremo protetti dagli intenti maligni. "Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri." Filippesi 4:8
LA SPADA DELLO SPIRITO, LA PAROLA DI DIO (v.17) La spada rappresenta chiaramente un'arma di attacco ed è l'unica arma di attacco presente nell'armatura del credente. Dato che dunque dobbiamo attaccare, lasciamo ogni dubbio sulla Parola di Dio. Il diavolo cercherà sempre di rubare la Parola di Dio dai nostri cuori, così che non produca frutto (Matteo 13:19), o ancora cercherà di accecare le nostre menti così da non farci riconoscere la verità (II Corinzi 4:4). Non solo, ma si intrufolerà in mezzo ai santi con "…dottrine di demoni…" (I Timoteo 4:1), con accuse sulle nostre vite, su chi siamo in Gesù, sui fratelli, ecc. Come lo farà? Seminando nella mente dubbi, confusioni e incomprensioni che noi dovremo immediatamente confrontare con la Parola di Dio per respingerli. Ogni volta che veniamo attaccati dobbiamo chiederci se ciò che riceviamo nella nostra mente provenga dal diavolo oppure dalle persone che ci stanno intorno e se sia in accordo o in disaccordo con la Parola di Dio. È importante inoltre non dimenticare che il diavolo usa le persone che ci stanno intorno per colpirci, soprattutto quelle a noi più vicine o che abbiano maggior influenza affettiva su di noi, sempre che essi si lascino manipolare. "…il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti." Efesini 6:12
ALCUNE CARATTERISTICHE DELLE ARMI DA COMBATTIMENTO ARMI SPIRITUALI"…infatti le armi della nostra guerra non sono carnali, ma hanno da Dio il potere di distruggere le fortezze, poiché demoliamo i ragionamenti e tutto ciò che si eleva orgogliosamente contro la conoscenza di Dio..." II Corinzi 10:4-5aSono armi date da Dio.
ARMI DI LUCE "La notte è avanzata, il giorno è vicino; gettiamo dunque via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce." Romani 13:12Se una persona inizia a fare battaglia spirituale e si trova nel peccato ne rimarrà ferita.
ARMI DI GIUSTIZIA "…con le armi della giustizia a destra e a sinistra..." II Corinzi 6:7blett: le armi di destra, offensive (la spada), e di sinistra, difensive (lo scudo). La giustizia di Dio è dunque la nostra arma di difesa e di attacco.
L’EUCARISTIA, SPERANZA DEL REGNO
Il «già» che l’Eucaristia celebra è la pienezza della grazia e della gioia messianica; essa ci ricorda che lo Sposo è già con noi (cf Mc 2,19).(...)Eppure, esso non è un banchetto chiuso e definitivo; c’è qualcosa di «inconcluso» in esso che affiora ogni istante. Si è come in quel festino di cui parla il Vangelo, in cui si aspetta che, da un momento all’altro, entri il re per vedere i commensali (Mt 22,11). È un banchetto che — come quello della notte dell’esodo — si consuma in piedi, con la cintura ai fianchi, come chi è in attesa di partire per la terra promessa. Ogni volta che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore, finché egli venga (1 Cor 11,26). (...) Istituendo l’Eucaristia, Gesù, per così dire, diede appuntamento alla sua Chiesa per un altro banchetto, quello che si sarebbe compiuto nel Regno di Dio (cf Mt 26,29). L’Apocalisse parla proprio di questo banchetto nuovo ed eterno, al quale l’Agnello ora aspetta la sposa: Scrivi: Beati gli invitati al banchetto di nozze dell’Agnello! (Ap 9,9). Per questo, dopo la consacrazione, noi diciamo: «Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta!». Non basta, naturalmente, che noi proclamiamo la nostra fede nel ritorno del Signore a parole soltanto, durante la Messa; anche in ciò, l’Eucaristia deve «invadere» la vita. È la nostra vita intera che deve proclamare che noi siamo in attesa che il Signore venga, e proclamarlo per il modo in cui sappiamo affaticarci e gioire nelle cose di quaggiù, mantenendo viva la fede e ardente la speranza nelle cose di lassù, dove Cristo ci aspetta. Non siamo solo noi, infatti, che aspettiamo il Signore; anche il Signore aspetta noi!
La preghiera è la luce dell`anima
Il bene supremo è la preghiera, il rapporto intimo di amicizia con Dio: essa è comunione con Dio, e ci rende una sola cosa con lui. Come gli occhi del corpo sono illuminati dalla luce, così l`anima che è tutta tesa verso Dio viene investita e penetrata dalla sua ineffabile luce. La preghiera non è un atteggiamento esteriore, ma viene dai cuore, non è limitata a ore o tempi determinati, ma si attua ininterrottamente di giorno e di notte. Non basta infatti dirigere prontamente il pensiero a Dio solo nei momenti dedicati alla preghiera; ma anche quando si è impegnati in altre occupazioni, come l`assistenza ai poveri o altri doveri e opere che arrechino aiuto alle persone, è necessario mettervi dentro il desiderio e la memoria di Dio, perché queste occupazioni, rese gustose col sale dell`amore di Dio, diventino per il Signore un cibo piacevolissimo.
La preghiera è la luce dell`anima, la vera conoscenza di Dio, la mediatrice tra Dio e gli uomini... Con la preghiera l`anima si innalza verso il cielo e si unisce al Signore con un ineffabile abbraccio: come un bambino chiama piangendo sua madre, essa grida verso Dio bramosa del cibo che viene da lui. Esprime i suoi desideri intimi, e riceve doni infinitamente superiori alla natura. La preghiera, con cui ci presentiamo rispettosamente al Signore, è la gioia del cuore e la pace dell`anima...
Mentre il corpo resta sulla terra, la preghiera conduce l`anima alla sorgente celeste e la disseta con quell`acqua che diverrà in lei una fonte zampillante per la vita eterna (cf. Gv 4,14). Essa ci dà la vera sicurezza dei beni futuri e, nella fede, ci fa conoscere meglio il dono di Dio... Quando dico preghiera, non pensare che si tratti di parole. Essa è desiderio di Dio, amore ineffabile che non viene dagli uomini, ma è operato dalla grazia di Dio. L`apostolo dice infatti: Noi non sappiamo pregare come dovremmo, ma lo Spirito stesso intercede per noi con gemiti ineffabili (Rm 8,26).
Questa preghiera, quando il Signore la concede a qualcuno, è una ricchezza che nessuno può portar via, è un cibo celeste che sazia l`anima. Colui che l`ha gustata, è posseduto da un desiderio eterno di Dio, simile a un fuoco violento che gli infiamma il cuore. Lascia che si compia in te nella sua pienezza, e, per decorare la tua casa di dolcezza e di umiltà, illuminala con la luce della giustizia, rivestila di buone opere come di una superficie lucente. Al posto dei mosaici, metti la fede e la grandezza d`animo. Per compiere l`edificio, poni ancora la preghiera alla sua sommità. Così la casa che preparerai per il Signore sarà completa: lo potrai dunque accogliere come in una splendida reggia, e ne possederai la gloria, per sua grazia, nel tempio della tua anima.
LA POTENZA DELLA CAMERETTA SEGRETA
L'Antico Testamento afferma che Dio divise il Suo popolo in due categorie: "coloro che Lo cercano e coloro che non Lo cercano!" (Esdra 8:22).
Anche oggi Dio ha due tipi di figli: coloro che Lo cercano regolarmente nella loro cameretta segreta della preghiera e coloro che non lo fanno.
Quando Dio si adirò contro Israele per le sua idolatria, Mosè piantò la sua tenda fuori del campo. La Bibbia, afferma che dopo, " chiunque cercava il SIGNORE, usciva verso la tenda di convegno, che era fuori dell'accampamento" (Esodo 33:7).
Nel bel mezzo del dilagare dell'idolatria in Israele, c'erano ancora i figliuoli di Dio che dedicavano tempo ed energia a cercare il Signore con tutto il loro cuore! Questo residuo santo emergeva dai milioni d'idolatri che affollavano il popolo d'Israele. Sapevano di doversi recare fuori del campo o sarebbero caduti anch'essi nell'apostasia che serpeggiava tra il popolo.
Secoli dopo, i sudditi del re Asa, capirono perché Dio li aveva benedetti e fatti prosperare e n'aveva garantito la pace con tutti i loro nemici : " perché abbiamo cercato il SIGNORE, il nostro Dio; noi l'abbiamo cercato, ed egli ci ha dato pace lungo i nostri confini. Essi dunque si misero a costruire, e prosperarono" (2 Cronache 16:6).
A un certo punto del regno di Asa, un esercito di un milione d'Etiopi si mosse contro Israele: " allora Asa invocò il suo Dio, e disse: " Tu sei il SIGNORE nostro Dio; non vinca l'uomo contro di te!". E il SIGNORE sconfisse gli Etiopi davanti ad Asa e gli Etiopi si diedero alla fuga furono fatti a pezzi davanti al SIGNORE " (2 Cronache 14:10-13).
Quando Asa fu attaccato, si prostrò con la faccia in terra e si rivolse a Dio in preghiera, e Dio rispose con la vittoria! Poco dopo quel trionfo, tuttavia, il profeta Azaria raggiunse Asa e gli disse: " il SIGNORE è con voi, quando voi siete con lui; se Lo cercate, Egli si farà trovare da voi; ma, se Lo abbandonate, Egli vi abbandonerà!" (2 Cronache 15:2).
In altre parole: "se smettete di cercare la comunione con Dio, se smettete di desiderarlo ardentemente e di invocare il Suo Nome in tutto quello che fate, Egli vi abbandonerà!".
Azaria sapeva che a motivo delle grandi liberazioni provvedute da Dio, il re sarebbe stato tentato di diventare orgoglioso e di fare affidamento sulla carne. Per la verità, ogni volta che gli Israeliti cercarono Dio dopo di allora, Egli li benedisse: " nella sua angoscia egli (cioè il popolo d'Israele) si è convertito al SIGNORE, Dio d'Israele, l'ha cercato, ed Egli si è lasciato trovare da lui".
Gli Israeliti sapevano da dove gli venivano potenza e vittoria: dall'aver cercato Dio con tutto il cuore!
"Si accordarono in un patto a cercare il SIGNORE, Dio dei loro padri, con tutto il loro cuore e con tutta l'anima loro perché avevano giurato di tutto cuore, avevano cercato il SIGNORE con grande ardore ed egli si era lasciato trovare da loro. E il SIGNORE diede loro pace lungo i confini" (2 Cronache 15:12,15).
Israele assaporava il riposo quando cercava Dio in preghiera! Questo non vuol dire che non avessero problemi ma, siccome si prostravano con la faccia a terra e gridavano a Dio, rivolgendosi a Lui in totale dipendenza, Egli li liberava sempre e dava loro ordine e forza.
Del re Uzzia è scritto: " finché cercò il SIGNORE, Dio lo fece prosperare la sua fama raggiunse paesi lontani, perché egli fu meravigliosamente soccorso, finché divenne potente" (2 Cronache 26:5,15). Poiché Uzzia cercò Dio, il Signore lo rese potente e garantì l'ordine nel suo regno.
Ma, nella sua prosperità, questo re smise di cercare Dio. L'orgoglio s'insinuò e il suo cuore s'insuperbì. Uzzia si affidò alle braccia della carne e divenne lebbroso: fece una fine infamante!
Geremia profetizzò che tutti i pastori che si rifiutano di cercare Dio in preghiera verranno meno allo stesso modo: " perché i pastori sono stati stupidi e non hanno cercato il SIGNORE; perciò non hanno prosperato e tutto il loro gregge è stato disperso" (Geremia 10:21).
Cercare Dio.
In verità, la scena descritta da Geremia è un quadro esatto di quello che si vede oggi nella chiesa di Gesù Cristo. Molti pastori sono diventati pigri e negligenti. Vedono la loro vocazione come un lavoro, come un assegno! Si affidano alle braccia della propria carne, si rivolgono a libri e commentari per preparare i propri sermoni anziché cercare di conoscere il cuore di Dio mediante la preghiera. Hanno perduto ogni potere di nutrire il gregge e di tenerlo in ordine e perciò le pecore vengono disperse!
L'unità che un tempo manteneva le chiese forti sta andando in pezzi. I cristiani sono affamati dell'Evangelo e corrono da un posto all'altro solo per trovare qualche briciola che soddisfi la brama del loro cuore.
Geremia, ai suoi tempi, affermò: " le mie tende sono guaste, tutto il mio cordame è rotto " (Geremia 10:20a). il cordame a cui si riferiva, la potenza vincolante di Dio che manteneva l'unità del popolo, era stato distrutto.
"I Miei figli sono andati lontano da Me e non sono più " (Geremia 10:20b).
Il gregge era andato via, disperso!
"Non c'è più nessuno che stenda la Mia tenda, che innalzi i Miei teli " (Geremia 10:20c)
C'era una tale impurità tra i sacerdoti che nessuno di loro osava avvicinarsi alle cose sacre di Dio. Nessun sacerdote era degno di toccare i sacri teli!
Forse avete il tipo di pastore descritto da Geremia. Probabilmente all'inizio era fermo, dedito alla preghiera e Dio lo benediceva e lo faceva prosperare. C'era unità nella chiesa, poiché la preghiera crea unità. Ora è tutto in rovina. Dio ha dovuto volgere altrove il Suo volto, perché ha dovuto dire di tutti i pastori e i cristiani pigri: "NON MI CERCANO PIU'!".
Il Signore opera una netta distinzione tra questo tipo di credenti e coloro che Lo cercano in preghiera.
Desidero rivolgermi, ora, a coloro che cercano Dio.
Avere Una Cameretta Segreta!
Avete una cameretta per pregare?
Non mi riferisco ad una cameretta apposita, che farebbe comunque al caso, ma, piuttosto, all'abitudine di appartarsi con Dio. Lo fate?
Avere una "cameretta segreta" significa semplicemente appartarsi con Dio in qualsiasi luogo, in qualunque momento, dedicando un periodo di tempo scelto, di qualità, al desiderio del Signore, alla ricerca di Dio, all'invocazione del Suo Nome.
"Cameretta di preghiera" significa "abitudine a pregare".
Osservate la pratica quotidiana di appartarvi con Dio? Si tratta di questo quando si parla di cameretta di preghiera: PRATICA.
Vuol dire imporsi di andare davanti a Dio, di rispondere quando lo Spirito vi chiama. Significa avere un cuore che dice: "devo stare da solo con Dio. Devo parlare con mio Padre, oggi!".
A volte la mia cameretta segreta è l'automobile, quando sono solo; spesso è il mio studio in casa ma, è anche una stradina di campagna in Pennsylvania, dove a volte mi ritiro per stare col Signore.
È anche camminare per le strade di New York. Alcune settimane fa, era una spiaggia della Florida sulla quale ho camminato per ore, appartato con Dio.
Il tipo di preghiera di cui parlo, ha a che fare con l'intimità con Dio, con l'essere soli con Lui!
Gesù ci mise in guardia contro l'ipocrisia nella preghiera. Operò una drammatica distinzione tra coloro che cercano Dio nella cameretta segreta e coloro che pregano per essere considerati santi dagli altri!
Gli ipocriti sono attori, persone che si atteggiano da sante per ricevere le lodi degli altri. Gesù affermò che ci sono molti di questi attori nella Sua chiesa: " quando pregate, non siate come gli ipocriti; poiché essi amano pregare stando in piedi nelle sinagoghe e agli angoli delle piazze per essere visti dagli uomini. Io vi dico in verità che questo è il premio che ne hanno " (Matteo 6:5).
La nostra carne ama applausi e complimenti ma, Dio non può usare la nostra carne, cioè la nostra natura peccaminosa, perché la nostra carne non può essere rimodellata o santificata. Quando nasciamo di nuovo, Dio elimina la nostra carne e ci rende nuove creature nel Suo Spirito. La nostra carne deve essere ripudiata e messa a morte!
Tuttavia possiamo vedere la carne all'opera in noi quando compiamo qualcosa per Dio ma non riusciamo a capire perché gli altri non l'apprezzano. La nostra carne vuole che si cantino le nostre lodi!
"Essi", cioè gli ipocriti, "amano pregare" (Matteo 6:5), o almeno è questo quel che vogliono che crediate. Pregano in chiesa, frequentano gli incontri di preghiera, ma non hanno l'abitudine di pregare! Non si appartano da soli con il Padre per pregare.
Ricordo d'aver sentito parlare della reputazione di un uomo di preghiera, di un pastore; mi dicevano: "prega otto ore al giorno". Pensavo: "perbacco! Chissà che predicatore! Vorrei incontrarlo".
Lo incontrai e non notai nulla di particolare in lui; poi capii: se avesse trascorso otto ore al giorno in preghiera, gli altri se ne sarebbero accorti semplicemente dai cambiamenti nel suo carattere. Ma in quest'uomo non c'erano cambiamenti! Gli altri sapevano di quelle sue lunghe veglie, solo perché lui lo aveva riferito. Aveva cantato le proprie lodi!
Avere Potenza!
Carissimi, Dio non ascolta nemmeno una delle parole delle preghiere degli ipocriti, perché quelle preghiere non sono mai state pensate per Lui; e Gesù afferma che non avranno nessuna ricompensa dal Padre (Matteo 6:5c) !
Tuttavia, in questo messaggio non intendo parlare solo degli ipocriti, ma anche dei cristiani buoni, onesti e credenti. Mi ha davvero scosso costatare che solo pochissimi cristiani praticano la meravigliosa comunione quotidiana col Signore. La grande maggioranza prega solo in chiesa e ai pasti e in più, dice forse poche veloci parole prima di andare a letto. Non hanno l'abitudine di pregare; cioè non ce l'hanno finché non sono colpiti da una crisi: allora sì che fanno in fretta a chinare il capo!
Non posso fare a meno di sentirmi crescere dentro una santa indignazione quando qualcuno mi dice: "fratello David, tu devi pregare perché è il tuo mestiere. è la tua vocazione di predicatore che lo richiede. Ma io non sono nel ministerio. Non ho questa vocazione".
No! L'abitudine di accostarsi a Dio quotidianamente è necessaria ad ognuno di noi! Il motivo per cui così tanti cristiani mancano di potenza nella propria vita, è che non hanno una vita di preghiera. Pregano forse una volta alla settimana, o quando ne hanno voglia.
Carissimi, la preghiera casuale, ad intermittenza, non ha assolutamente potenza.
"Il Padre tuo vede nel segreto" (Matteo 6:6).
Dio vede nel segreto, nel profondo del nostro cuore!
Vede quanto tempo dedicate a cose che credete necessarie, agli amici, alla televisione (di fronte alla quale sprecate ore e ore) e vede che andate a Lui per una riflessione tardiva, o solo per convinzione di peccato o per un sentimento d'autocondanna.
La cameretta segreta è qualsiasi posto in cui un figlio di Dio chiude fuori il mondo e si chiude dentro da solo con Dio per cercarLo e per pregare!
Gesù affermò chiaramente: " quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo " (Matteo 6:6). In altre parole, quando entrate nella vostra cameretta, non iniziate a pregare prima d'aver chiuso la porta!
Questo significa che non dovete parlare al Padre vostro con una mente ingombra. Chiudete fuori tutti i pensieri che vi fanno allontanare da Lui. Siate svegli, concentrati non sprecate parole, non pensate a qualcos'altro. Potete lasciar vagare la mente quando parlate con amici o quando siete al lavoro o a scuola ma, quando andate alla presenza del Re, la Bibbia afferma: "vede nel segreto" !
Molte persone pregano per lunghe ore eppure sono senza potenza nel loro cammino quotidiano. Si chiedono perché non arrivano le risposte, perché non sono vittoriose. è perché pregano con la porta della cameretta aperta. Lasciano aperta la porta alle distrazioni e Dio non risponde a preghiere apatiche e prive di sincerità!
Vi recate nella vostra cameretta segreta per ore, senza mai formulare preghiere ponderate, senza mai colpire il bersaglio dell'orecchio di Dio, perché non sapete che cosa volete o di che avete bisogno?
Non v'ingannate: ci vuole uno sforzo di concentrazione per pregare!
Quando vi recate nella vostra cameretta segreta, chiudete la porta e staccate il telefono.
Ogni figlio di Dio che dispone il proprio cuore alla ricerca del Padre, dovrà affrontare quelle che io chiamo le "interruzioni sataniche". Il diavolo verrà ad interrompervi per indirizzare la vostra mente verso qualsiasi cosa che non sia il vostro Padre celeste.
Carissimi, questa disciplina è assolutamente imperativa.
Se dobbiamo incontrarci con Dio ed essere ascoltati da Lui, allora dobbiamo trovarci dove Lui si trova: nel segreto!
"E il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa " (Matteo 6:6).
Dio vi ha invitati a presentarvi con piena fiducia davanti al Suo trono di grazia che si trova dietro porte chiuse.
La stanza del Trono di Dio non è come la sede del tribunale di Manhattan. Sono andato in quel tribunale, una volta, e mi sono chiesto come facesse il giudice a concentrare la sua mente sul caso. Gli stenografi andavano e venivano, gli avvocati andavano qui e là chiacchierando: a volte sembrava un manicomio. Di tanto in tanto il giudice doveva battere con forza il suo martelletto e gridare: "silenzio!".
Alla presenza di Dio, invece, non c'è una tale calamità. Non ci sono interminabili code di persone in attesa di comparire, né ci sono anime che distraggono andandosene qui e là. Quando entrate nella stanza del trono di Dio e vi chiudete la porta dietro, siete solo voi e il Padre. Siete soli alla Sua presenza. Siete voi il Suo solo interesse.
Devo chiedervi: alla presenza del vostro Padre celeste vi comportate come non osereste mai condurvi davanti al vostro sindaco o governatore o presidente? Supponete di dover chiedere al presidente un'ora del suo tempo. Entrate nel suo ufficio, vi sedete, ma la vostra mente è altrove, forse concentrata su qualcuno che gioca a tennis al di là della finestra. Quanto pensate che durereste alla sua presenza?
Quando andate a cercare il Padre vostro in preghiera, chiudete la porta in modo tale che niente e nessuno possa entrare, né orgoglio, né distrazioni! Chiudete letteralmente la porta e chiudetela anche spiritualmente, " facendo prigioniero ogni pensiero fino a renderlo ubbidiente a Cristo " (2 Corinzi 10:5).
Tempo di Qualità!
Nell'Antico Testamento le persone non si potevano accostare all'altare con un agnello che fosse macchiato o cieco o zoppo. Dovevano portare al Signore il meglio che avevano.
Vi chiedo: che tipo di tempo portate nella vostra cameretta? È il vostro tempo migliore, quando siete perfettamente svegli? O piuttosto andate al Signore stanchi e affaticati, trascinandovi alla Sua presenza con pesanti occhiaie? Se la vostra mente comincia a vagare perché siete stanchi, ammettetelo semplicemente. Dite: "Gesù, questa sera sono troppo stanco per pregare. Andrò a letto e quando mi sveglierò ti dedicherò un'ora migliore".
Andate a Lui al mattino, per pregare su tante cose, ma la vostra mente pensa all'automobile che deve essere lavata in giornata?
Carissimi, mente e cuore devono essere dove sono le labbra! Isaia parlò del tipo di " olocausti e sacrifici saranno graditi sul mio altare, perché la mia casa sarà chiamata una casa di preghiera " (Isaia 56:7).
Coloro che offrono sacrifici accettabili, Dio dice, sono coloro " che si saranno uniti al SIGNORE per servirlo, per amare il nome del SIGNORE" (Isaia 56:6).
Cari santi, questo è il solo sacrificio accettabile che possiamo offrire sull'altare di Dio! Non è un sacrificio zoppo, apatico, sonnolento, un'offerta obbligatoria dell'ultimo minuto. No. Sgorga da un cuore che si consuma d'amore per Gesù, che gli grida in continuazione: "Dio, vengo a te oggi per conoscerTi. Voglio essere guidato, corretto e istruito da Te. Voglio imparare l'ubbidienza, comprendere le Tue vie. Ti voglio sempre più!".
Riferendosi a coloro che portano tali sacrifici, Dio dice in Iasia 56:7:" Io li condurrò sul Mio monte santo e li rallegrerò nella Mia casa di preghiera".
Dio ascolterà le nostre preghiere e ci porterà in un luogo di santità, di gioia e di potenza.
Un Luogo in Cui Entriamo Con Tutto il Nostro Cuore!
"Beati quelli che osservano i suoi insegnamenti, che lo cercano con tutto il cuore" (Salmo 119:2).
Una volta acquistata l'abitudine della cameretta di preghiera, e aver chiuso fuori ogni distrazione, Dio desidera che Lo cerchiate con tutto il vostro cuore: " ma di là cercherai il SIGNORE, il tuo Dio, e Lo troverai, se Lo cercherai con tutto il tuo cuore e con tutta l'anima tua" (Deuteronomio 4:29).
Queste furono le parole che Mosè rivolse ad Israele in punto di morte. Sapeva che il popolo avrebbe dovuto affrontare grandi prove e tribolazioni e voleva da loro la chiave per la vittoria: " nella tua angoscia, quando tutte queste cose ti saranno accadute, negli ultimi tempi, tornerai al SIGNORE, al tuo Dio, e darai ascolto alla sua voce; poiché il SIGNORE, il tuo Dio, è un Dio misericordioso; egli non ti abbandonerà e non ti distruggerà, non dimenticherà il patto che giurò ai tuoi padri" (Deuteronomio 4:30,31).
Mosè avvertì: " qualsiasi cosa dovrete affrontare, non brontolate, non lamentatevi. Non rivolgetevi all'uomo o alla carne. Volgetevi al Signore e cercateLo in preghiera! Dio promette che se Lo cercherete con tutto il vostro cuore, Egli vi aiuterà".
Essere nella cameretta significa presentarsi davanti a Dio con un solo scopo: riversarsi fuori! Ossia, che ogni cosa in voi tende verso Dio; tutto il vostro cuore, la vostra anima, la vostra mente e la vostra forza. A volte potete farlo senza una parola. Quello che interessa al vostro Padre celeste è che andiate a Lui con tutto voi stessi!
Gesù Promise Una Ricompensa: Ordine Nella Vostra Vita!
Gesù affermò che quando ci rechiamo nella nostra cameretta segreta, chiudendo fuori tutte le distrazioni e aprendoci totalmente a Dio, il Padre nostro ci ricompenserà.
"Il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa " (Matteo 6:6).
Sono molte le ricompense che ci provengono dalla cameretta segreta ma, ce n'è una in particolare che lo Spirito santo mi ha rivelato: voglio che sappiate qual è.
La Bibbia afferma che Giosafat: " cercava il SIGNORE con tutto il suo cuore " (2 Cronache 22:9). Poiché cercava Dio, il suo regno godette di venticinque anni di ordine. Aveva potenza con Dio e potenza su tutti i nemici d'Israele; anche quando fu attaccato da ogni lato, Dio frustrò rapidamente i piani dei nemici perché il popolo aveva cominciato immediatamente a cercare il Signore. C'era sempre ordine, mai caos né confusione. Perché? Perché cercavano il Signore!
Salì poi al potere il figlio di Giosafat, Acazia, e lui non cercava il Signore.
Acazia fu ucciso da Ieu e " nella casa di Acazia non rimase più nessuno che fosse capace di regnare " (2 Cronache 22:9). Acazia non aveva la potenza che aveva avuto suo padre per mantenere l'ordine, perché non pregava.
Cari santi, il vostro regno è la vostra casa; se non avete una cameretta di preghiera, l'abitudine quotidiana di cercare Dio, allora vi manca la potenza per portare ordine nel vostro focolare. Il diavolo può portare caos nella vostra casa, nel vostro lavoro, nella vostra famiglia, nei vostri rapporti con gli altri!
Vedete, la potenza della cameretta segreta è potenza sulla confusione e sul disordine nella vostra vita, nella vostra famiglia, nel vostro lavoro, nella vostra chiesa!
Una Buona Parola Per Tutti!
Dio promette che se Lo cercherete in continuazione con tutto il vostro cuore, avrete sempre cibo spirituale in abbondanza: " Saron sarà un recinto di greggi, la valle d'Acor, un luogo di riposo alle mandrie, per il mio popolo che mi avrà cercato" (Isaia 65:10).
Ma quelli che non cercano Dio saranno vuoti, affamati, aridi e vagheranno in cerca di un pastore, assetati e mai appagati.
La Bibbia di loro dice: "ma voi avrete fame avrete sete ma voi sarete delusi" (Isaia 65:13).
Invece: "i miei servi mangeranno berranno gioiranno canteranno per la gioia del loro cuore " (Iasia 65:13,14).
Coloro che si appartano con Dio, che riversano la loro anima su di Lui e Lo cercano per ogni cosa, avranno potenza, autorità, forza spirituale, cibo per l'anima e per la mente. Saranno guidati da Dio in un luogo di riposo spirituale e di pienezza!
Si, c'è potenza spirituale nel cercare Dio, potenza per comprendere tutto ciò che accade nella vostra vita.
"Quelli che cercano il SIGNORE comprendono ogni cosa" (Proverbi 28:5).
Continuate a cercare, a pregare, e Dio vi darà la comprensione di ciò che state affrontando!
"Per voi che cercate DIO, si ravvivi il vostro cuore" (Salmo 69:32 - nuova Diodati).
Trionfare!
Il Salmo 91 è per molti credenti il brano preferito di tutta la Bibbia. Che grandi promesse vi si trovano!
L'intero Salmo è una rivelazione della potenza liberatrice e preservatrice che deriva dal vivere in un atteggiamento di ricerca di Dio.
La persona che vive in questa abitazione di preghiera avrà potere su tutte le insidie del nemico, su tutte le paure, su ogni piaga e su ogni malattia; avrà la potenza per trionfare e ottenere l'esaudimento delle preghiere!
Ma c'è una condizione per tutto questo, e la troviamo nel primo versetto del Salmo: " Chi abita al riparo dell'Altissimo riposa all'ombra dell'Onnipotente" (Salmo 91:1).
ABITARE sta per VIVERE. Vivete nella vostra cameretta di preghiera, al riparo dell'Altissimo? È la vostra casa in ogni momento del giorno?
Potreste chiedervi: "vuol dire che devo stare chiuso con Dio tutto il tempo?". In un certo senso, si!
L'apostolo Paolo ci esortò a non cessare mai di pregare (1 Tessalonicesi 5:17). E Davide affermò: " Cercate il SIGNORE e la Sua forza, cercate sempre il Suo volto!" ( 1 Cronache 16:11).
Cari santi, in ogni vostra ora di veglia, concentrate la vostra mente su Dio.
Siate in comunione con Lui. DesiderateLo ardentemente in ogni momento. Per tutta la giornata, in ogni cosa, invocateLo nel vostro spirito. Allora conoscerete la Sua potenza e il Suo ordine ad ogni passo!
Amen!
FORSE NON MOLTI SANNO CHE ...
Comunque, quando consideriamo chi è una persona giudea secondo la Scrittura, il concetto di rimanere giudeo e di credere in Yeshua non è né un ossimoro né un'esclusività reciproca. Il nome Giudeo deriva dalla quarta tribù di Israele, "Giuda", che significa in ebraico "Che loda Dio". Perciò prima di tutto un Giudeo è colui che adora Dio. La maggior parte delle persone credono erroneamente che essere Giudei vuol dire far parte di una istituzione religiosa oppure credono si tratti di un diritto di nascita.
I Giudei oggi si associano alla religione giudaica, proprio come i cattolici si associano alla religione cattolica. Ma non è questo che Dio voleva che fosse un "Giudeo". Permettetemi prima di tutto di partire spiegando come si è evoluta la religione giudaica. Tutto è partito da Esdra. Con il suo ritorno a Gerusalemme dopo l'esilio in Babilonia, Esdra comprese che i problemi di Israele erano legati alla loro disubbidienza alla Torah (i cinque libri di Mosè).
Per far sì che una tragedia del genere non avvenisse più, egli stabilì il concetto di costruire dei paletti attorno agli originali 613 decreti di legge. Una legge-difesa è una legge costruita attorno ad un'altra legge.
Prendete per esempio la legge che dichiara: Shemot / Esodo 23:19 "...Non farai cuocere il capretto nel latte di sua madre". La difesa attorno a questa legge è che i Giudei non possono mangiare la carne e contemporaneamente bere il latte. Perciò, perché un Giudeo infranga una delle 613 leggi bibliche, dovrebbe prima infrangere la legge di difesa.
Esdra credeva che così facendo avrebbe protetto la nazione giudea da un futuro esilio. Nel corso dei secoli furono aggiunte altre leggi di difesa, che si evolsero al punto in cui sono oggi; dalle originali 613 leggi, ci sono circa 300.000-500.000 leggi di difesa. Con tutte queste leggi, non ci voleva molto perché la gente cadesse nella trappola di servire la legge invece che Dio. L'intento originale di Dio, cioè avere un rapporto personale con il popolo del suo patto, divenne un peso, ovvero una religione orientata sulle opere. Dio prese prima di tutto un uomo di nome Abramo, un adoratore di idoli, dai Caldei e fece un patto con lui. Si trattava di un patto incondizionato: Abramo non aveva alcun obbligo. Dio, nella Sua infinita saggezza, scelse arbitrariamente Abramo, gli cambiò il nome in Abrahamo e gli promise un paese, una nazione, delle benedizioni e che sarebbe lui stesso diventato una benedizione. Nel corso della storia e dietro la guida e le circostanze divine, Dio iniziò a compiere la Sua promessa.
La promessa non era che i discendenti di Abrahamo sarebbero diventati una grande religione, ma che sarebbero stati una grande nazione. Ora, per poter separare questa nazione dall'adorazione degli idoli pagani delle altre nazioni, Dio diede alla Sua nazione delle usanze, delle leggi e delle tradizioni particolari, che Egli tracciò nella Torah. Queste usanze, le leggi Mosaiche e le tradizioni avevano il compito di distinguere i Figli d'Israele da tutte le altre nazioni, come nazione e non come religione.
Vedete, essere Giudeo è una nazionalità e non è mai stato, né ha mai inteso essere, una religione organizzata. I "Giudei - Adoratori di Dio", avrebbero dovuto avere un rapporto personale con il loro creatore, che desiderava abitare in mezzo a loro continuamente. La religione non viene da Dio, ma la relazione sì! Considerando quindi quanto detto finora, un Giudeo che crede in Yeshua come Messia, diventa Cristiano? Si converte? Bene, noi sappiamo che anche essere cristiani non significa appartenere ad una religione. Il termine cristiano significa "seguace degli insegnamenti di Cristo". Cristo significa "l'Unto" o "Messia". Dio, nella Sua infinita saggezza, sapeva dall'inizio che Israele si sarebbe sviato e che alla fine avrebbe sviluppato una religione da sostituire alla Sua presenza dipartita, la Sua "Shechinah". Yechezekiel / Ezechiele 11:22-23. "Poi i cherubini spiegarono le loro ali, e le ruote si mossero accanto a loro; la gloria di Dio d'Israele stava su di loro, in alto. La gloria del Signore s'innalzò in mezzo alla città e si fermò sul monte situato a oriente della città". Ezechiele stava descrivendo la gloria del Signore che lasciava il Tempio, che lasciava la presenza del Suo popolo apostata. Questo è ciò che è il Fariseismo. Significa sostituire la gloria shekinah di Dio con regole, regolamenti e leggi fatte dall'uomo.
Yeshua è venuto per chiarire il rapporto dell'uomo con Dio, per riportarli a Sé in modo che lo Spirito di Dio potesse dimorare, non con loro ma in loro. Questo è il nuovo patto di cui parla Geremia. Yermiyahu / Geremia 31:31-33. "Ecco, i giorni vengono, dice il Signore, in cui io farò un nuovo patto con la casa d'Israele e con la casa di Giuda; non come il patto che feci con i loro padri il giorno che li presi per mano per condurli fuori dal paese d'Egitto: patto che essi violarono, sebbene io fossi loro signore, dice il Signore; ma questo è il patto che farò con la casa d'Israele, dopo quei giorni, dice il Signore: Io metterò la mia legge nell'intimo loro, la scriverò sul loro cuore, e io sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo."
Yeshua adempì questo nuovo patto offrendo, sia a quelli della nazione Giudea che alle nazioni pagane, l'opportunità di riconciliarsi con il loro creatore, attraverso il Suo sacrificio espiatorio. Vedendo che un uomo non può scontare la pena del peccato di un altro uomo, Yeshua fu Dio incarnato. Dio stesso soddisfò il Suo requisito per la giustizia, cioè la morte. Ciò che avviene quando un Giudeo accetta Yeshua come suo Messia, è che entra nella pienezza della sua relazione personale con Dio, il rapporto originale che Dio intendeva per loro, quando scelse Abrahamo. E poiché il Giudaismo rappresenta una nazionalità, un Giudeo può diventare seguace degli insegnamenti del Messia, pur rimanendo un Giudeo.
IL CANTO E LA MUSICA
La musica non è:
Un modo di radunare la gente prima del culto, cosi smettono di chiacchierare.
Uno stacco fra le diverse parti del culto
Un modo per sgranchirsi le gambe, quando si canta in piedi, di sgranchirsi le gambe e le braccia dopo una predica noiosa.
Un modo per interessate ed intrattenere i giovani, che se no non verrebbero neanche in Chiesa.
La musica è:
Un linguaggio che Dio ha scelto ed incoraggia, per comunicare con il cuore dell’uomo; vedi i Salmi 33:1, 92:1, 147:1 e, soprattutto, il Salmo 22:3, dove dice che Dio dimora nelle lodi del Suo popolo. Per chi avesse dubbi che la parola "lode" non implichi la musica, si fa notare che la parola tehillal usata nel 33, 147 e 22, vuol dire "salmo, o canto di lode", e quella usata nel 92, zamar, e il verbo "dare lode, o cantare lodi"
Un linguaggio che parla a tutte e tre le sfere umane: corpo, anima e spirito. Guarda caso, anche la musica viene suddivisa spesso in ritmo, melodia ed armonia;
Un linguaggio di carattere profetico, perché ha la capacità, come la profezia (I Co.14:3), di "edificare, esortare e consolare" ; non a caso Asaf, Jeduthun ed Heman erano profeti, chiamati anche i "veggenti del re", ed erano i tre responsabili designati da Davide per tutto ciò che riguardava la lode nel tempio (1 Cr. 15:16 e segg.); edificare, perché nella musica c’è un ruolo di insegnamento, che ad esempio seppe usare molto bene Lutero, nei primi anni della Riforma, o che vediamo nei testi dei Gospel, che erano vere e proprie predicazioni cantate per un popolo che non sapeva leggere; esortare, quando nel testo c’è un chiaro riferimento ad andare avanti nelle battaglie spirituali e nelle prove; consolare, quando un canto sa curare le ferite del cuore usando la Parola di Dio (quindi non stiamo parlando solo di musica, ma di musica connessa strettamente ad un testo: la musica "usa la parola" come Dio "usa la Parola" per creare e per salvare); un buon gruppo di lode porta la congregazione da qualche parte, cioè ubbidisce a "ciò che lo Spirito dice alla Chiesa" (Ap. 3:6).
Un linguaggio di carattere divino, perché la musica era già con Dio quando Lui creava l’universo (Giobbe 38:7), nel tempo e fuori del tempo (vedi per esempio alla nascita di Gesù nel tempo, Luca 2:13, e fuori del tempo quando l’Agnello siede sul trono, Apoc. 5:8-9).
Il curioso ruolo di Lucifero
Quando Dio crea Lucifero (questa l’interpretazione data da molti studiosi che si basano sui testi di Isaia 14:9-15 ed Ezechiele 28:11-19), mette al suo servizio "flauti e tamburi"; ripeto, al suo servizio, quindi Dio dà a Lucifero il ruolo di "responsabile della lode e dell’adorazione". Cosa succede allora quando Lucifero cade, trascinandosi dietro un terzo degli angeli? Che il posto del responsabile della lode rimane vacante: possiamo immaginare che in cielo, per un tempo, vi sia stato silenzio... e qui si inserisce la Chiesa, cioè noi. La Chiesa prende il posto di Lucifero, ed in questo diviene un pubblico spettacolo di fronte a principati e podestà, ed agli angeli perplessi, che "vorrebbero guardare dentro a questa situazione" che non riescono a capire (1 Pi. 1:12). Dalla polvere, Dio si trae un popolo che Lo loda, Egli che "chiama le cose che non sono" e le fa essere! (Salmo 102:18-22 e Isaia 43:21). E questa creazione fatta dal fango della terra fa "mangiare la polvere" a Satana (Ge. 3:14, Is. 65:25). Capite ora il ruolo della musica? Dio vuole che ci sia musica nel Suo popolo. E’ un linguaggio che Dio ha scelto, e che Lui vuole che noi usiamo.
La consapevolezza del nostro ruolo
Una delle più grandi macchinazioni di Satana è stata il cercare di togliere la gioia dal popolo di Dio. Lo fa con Davide, quando danzò davanti all’arca del patto, lo fa nelle persecuzioni e nelle deportazioni, dove la tristezza prende il posto della gioia (Salmo 137). Lo fa ancora adesso, quando cerca di convincerci a rimanere ancorati a "vecchi modelli" per tanti motivi:
Tradizione: "si sono sempre cantati questi cantici, perché abbandonarli?" (Cantate all’Eterno un cantico nuovo - Salmo 98:1...)
Immobilismo: "Dio non guarda alla bravura, ma al cuore; che bisogno c’è di impegnarsi troppo? Mica saremo presuntuosi?" (Suonate maestrevolmente con giubilo - Salmo 33:3)
Paura di scandalizzare: "non c’è bisogno di fare tutto questo strepito... il Signore non è mica sordo!" (dimenticandoci che la parola hallal , da cui viene "alleluia", vuol dire "fare rumore festoso", e che in I°Cronache 15:16 Davide ordina ai Leviti musicisti di "suonare in modo vigoroso"; vedi anche Salmo 95:1, 100 e 118:15)
Ma allora, qual è l’atteggiamento giusto per cantare a Dio? Tenetevi, perchè questa è forte!!!
COME DEI CONDANNATI A MORTE...
...RESI LIBERI PER GRAZIA...
...E PROCLAMATI SACERDOTI E RE!
Fate vostra questa realtà, e come canterete ora all’Eterno? con la faccia mogia mogia? Se eravamo condannati a morte e siamo stati liberati, già questo sarebbe sufficiente per cantare con gioia e strepitare, ma... siamo stati fatti sacerdoti e re! Chi vi può fermare ora? Come canterete da oggi in poi? Ecco la consapevolezza del nostro ruolo nella musica; quando acquistiamo questa, tutto il nostro atteggiamento verso il canto cambia, ed anche i risultati della nostra adorazione: quando impariamo a lodare ed adorare, noi vediamo "il volto di Dio"!!! (Salmo 89:15 "Beato il popolo che conosce il grido di giubilo; esso cammina, o Eterno, alla luce del Tuo volto; festeggia del continuo nel Tuo nome, ed è esaltato dalla Tua giustizia...").