lunedì 22 ottobre 2007

HALLOWEEN, HARRY POTTER, DI TUTTO, DI PIU’:

ECCO PERCHE’ E’ UNA FESTA SATANICA di Devis Dazzani

Introduzione a cura di Stefano Biavaschi laureato in Lettere moderne e Scienze Religiose, docente di Religione, cultore di teologia e collaboratore presso il Dipartimento di Scienze Religiose dell’Università Cattolica, giornalista, ha diretto per 15 anni il mensile Medjugorie di Milano è autore de “Il profeta del vento” (Edizioni Ares).
Da diverso tempo stiamo ormai assistendo al fenomeno della perdita del senso della festa. E’ un fenomeno che si è andato sviluppando attraverso tre fasi:
1) la scristianizzazione della festa;
2) la ferializzazione del giorno festivo;
3) l’introduzione di nuove feste non cristiane o perfino anti-cristiane.
La prima fase, quella della scristianizzazione della festa, ha in realtà radici molto antiche, e sono molteplici i tentativi nella storia, sotto diverse latitudini e regimi, di ridurre o eliminare le feste cristiane.
Pure in Italia abbiamo assistito spesso a riduzioni del calendario festivo, anche recentemente, ma più che le azioni sul piano quantitativo si sono fatte sentire quelle sul piano qualitativo: la giornata di festa, che per tradizione e precetto doveva essere dedicata a Dio, è stata indebolita sottraendo gradualmente ad essa l’astensione dal lavoro.
Ed è qui che è iniziata, e non solo in Italia, la seconda fase.
Sono sempre di più le aziende, le ditte e i negozi che hanno introdotto i turni domenicali di lavoro, provocando la ferializzazione della domenica e l’appiattimento della settimana che da secoli e millenni aveva sempre scandito il tempo degli uomini ricordando loro la propria origine e il proprio fine.
Quella settimana comandata all’umanità fin dai tempi del Sinai, a perenne ricordo della creazione, matrice di un ritmo sacro con cui vivere il tempo, liturgicamente tesa alla memoria dei gesti di salvezza di Dio, alla Risurrezione, alla mensa eucaristica, all’escatologia dell’ultimo giorno, è spesso diventata grigia, vuota, “civile”, insignificante e priva di contenuto.
Il tempo non è più vissuto nella sua dimensione verticale, ma tutto risulta appiattito e ripetitivo, e la domenica cristiana, da giorno dedicato al Signore ed alla comunità, fonte di esperienza dell’amore divino e della condivisione fraterna, si è ridotta a giornata di shopping e partite in tv.
Il libro di Giancarlo Padula ad esempio (“Halloween, giù la maschera!” - Edizioni cattoliche Il Melograno
) va invece ad affrontare il problema della terza fase: quella dell’introduzione nella nostra cultura di nuove feste non cristiane o perfino anti-cristiane.
Occorre premettere che a preoccupare le persone più sensibili non sono le nuove ricorrenze in sé o le carnescialate ad esse collegate, ma la diffusione progressiva di una mentalità che non solo allontana da una visione cristiana del mondo e della storia, ma proietta illusoriamente in una vuotezza di contenuti magici o spiritistici, per non parlare di peggio.
Tutto è stato preceduto da anni di “innocente” astrologismo, da fiumi di serial televisivi in cui le streghe erano simpatiche ed anche buone, da anni di harripotterismo cinematografico (ma certi aspetti oscuri di Hollywood e dintorni sono già da mezzo secolo ben noti e studiati), da un oceano di riviste per ragazzi con articoli sulle streghe ed omaggi magici di ogni tipo.

L’OPINIONE DI UN VESCOVO
A proposito di Halloween, Monsignor Girolamo Grillo, vescovo di Civitavecchia, afferma:
“Si tratta di una consuetudine nettamente pagana, naturalmente un vero cristiano non potrà mai dare il suo assenso a tutto questo, soprattutto per il fatto che di carnevalate oscene ve ne sono a iosa, cui vanno aggiunte le veglie sataniche mascherate proposte da alcuni gruppi, purtroppo abbastanza diffusi anche nei nostri ambienti”.

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