martedì 10 giugno 2008

IL CRESCENTE DESIDERIO DI CONTEMPLARE DIO

Gregorio di Nissa, Commento al Cantico dei cantici, 11

Supponiamo che qualcuno si fosse trovato nei pressi di quella sorgente che, sgorgata in principio dalla terra, secondo la Scrittura, dava origine a un fiume talmente cospicuo da circondare tutta quanta la terra. Ebbene, costui, nel vedere quella straordinaria quantità d`acqua scaturire continuamente da quella fonte, non avrebbe tuttavia affermato di aver visto tutta l`acqua che vi era: in che modo, infatti, avrebbe mai potuto scorgere ciò che si nasconde nelle viscere della terra? Anche nel caso in cui questi si fosse trattenuto a lungo presso la sorgente, sarebbe sempre stato come se avesse intrapreso in quell`istante a contemplare quell`acqua. Quest`ultima, infatti, non s`interrompe mai: sgorga senza posa, come se, in ogni momento, cominciasse allora a scaturire.
Non diversamente, anche colui che guarda verso l`infinita bellezza di Dio, si meraviglia di ciò che continuamente appare e non viene mai meno al desiderio di contemplare, giacché ciò che viene di volta in volta scoperto si presenta come assai più nuovo e straordinario di ciò che è già stato compreso: quello che è atteso, infatti, diventa più divino e grandioso di ciò che si ha già sotto gli occhi.



1 commento:

Anonimo ha detto...

Questo è stato un bel articolo da leggere, grazie per la condivisione di essa.