mercoledì 21 maggio 2008

MARIA ALLE NOZZE DI CANA DI GALILEA


Insegnamenti di Giovanni Paolo II, XX/1 (1997) p. 383-385


1. Nel narrare la presenza di Maria nella vita pubblica di Gesù, il Concilio Vaticano II ne ricorda la partecipazione a Cana in occasione del primo miracolo: «Alle nozze in Cana di Galilea, mossa a compassione, indusse con la sua intercessione Gesù Messia a dare inizio ai miracoli (cf. Gv 2,1-11)». Sulla scia dell'evangelista Giovanni, il Concilio fa notare il ruolo discreto e, al tempo stesso efficace della Madre, che con la sua parola induce il Figlio al «primo segno». Ella, pur esercitando un influsso discreto e materno, con la sua presenza risulta, alla fine, determinante. L'iniziativa della Vergine appare ancora più sorprendente, se si considera la condizione d'inferiorità della donna nella società giudaica. A Cana, infatti, Gesù non solo riconosce la dignità ed il ruolo del genio femminile, ma, accogliendo l'intervento di sua Madre, le offre la possibilità di essere partecipe all'opera messianica. Non contrasta con questa intenzione di Gesù l'appellativo «Donna», col quale Egli si rivolge a Maria (cf. Gv 2,4). Esso, infatti, non contiene in sé alcuna connotazione negativa e sarà nuovamente usato da Gesù nei confronti della Madre ai piedi della Croce (cf. Gv 19,26). Secondo alcuni interpreti, questo titolo «Donna» presenta Maria come la nuova Eva, madre nella fede di tutti i credenti. [384] Il Concilio, nel testo citato, usa l'espressione: «mossa a compassione», lasciando intendere che Maria era ispirata dal suo cuore misericordioso. Avendo intravisto l'eventualità del disappunto degli sposi e degli invitati per la mancanza di vino, la Vergine compassionevole suggerisce a Gesù di intervenire col suo potere messianico. A taluni la domanda di Maria appare sproporzionata, perché subordina ad un atto di pietà l'inizio dei miracoli del Messia. Alla difficoltà ha risposto Gesù stesso che, con il suo assenso alla sollecitazione materna, mostra la sovrabbondanza con cui il Signore risponde alle umane attese, manifestando anche quanto possa l'amore di una madre.

2. L'espressione «dare inizio ai miracoli», che il Concilio ha ripreso dal testo di Giovanni, attira la nostra attenzione. Il termine greco arché, tradotto con inizio, principio, è usato da Giovanni nel Prologo del suo Vangelo: «In principio era il Verbo» (Gv 1,1). Questa significativa coincidenza induce a stabilire un parallelo tra la prima origine della gloria di Cristo nell'eternità e la prima manifestazione della stessa gloria nella sua missione terrena. Sottolineando l'iniziativa di Maria nel primo miracolo e ricordando poi la sua presenza sul Calvario, ai piedi della Croce, l'evangelista aiuta a comprendere come la cooperazione di Maria si estenda a tutta l'opera di Cristo. La richiesta della Vergine si colloca all'interno del disegno divino di salvezza. Nel primo segno operato da Gesù i Padri della Chiesa hanno intravisto una forte dimensione simbolica, cogliendo, nella trasformazione dell'acqua in vino, l'annunzio del passaggio dall'antica alla nuova Alleanza. A Cana, proprio l'acqua delle giare, destinata alla purificazione dei Giudei e all'adempimento delle prescrizioni legali (cf. Mc 7,1-15), diventa il vino nuovo del banchetto nuziale, simbolo dell'unione definitiva fra Dio e l'umanità.

3. Il contesto di un banchetto di nozze, scelto da Gesù per il suo primo miracolo, rimanda al simbolismo matrimoniale, frequente nel[385]l'Antico Testamento per indicare l'Alleanza tra Dio e il suo popolo (cf. Os 2,21; Ger 2,1-8; Sal 44; ecc.) e nel Nuovo Testamento per significare l'unione di Cristo con la Chiesa (cf. Gv 3,28-30; Ef 5,25-32; Ap 21,1-2; ecc.). La presenza di Gesù a Cana manifesta inoltre il progetto salvifico di Dio riguardo al matrimonio. In tale prospettiva, la carenza di vino può essere interpretata come allusiva alla mancanza d'amore, che purtroppo non raramente minaccia l'unione sponsale. Maria chiede a Gesù d'intervenire in favore di tutti gli sposi, che solo un amore fondato in Dio può liberare dai pericoli dell'infedeltà, dell'incomprensione e delle divisioni. La grazia del Sacramento offre agli sposi questa forza superiore d'amore, che può corroborare l'impegno della fedeltà anche nelle circostanze difficili. Secondo l'interpretazione degli autori cristiani, il miracolo di Cana racchiude, inoltre, un profondo significato eucaristico. Compiendolo in prossimità della solennità della Pasqua giudaica (cf. Gv 2,13), Gesù manifesta, come nella moltiplicazione dei pani (cf. Gv 6,4), l'intenzione di preparare il vero banchetto pasquale, l'Eucaristia. Tale desiderio, alle nozze di Cana, sembra sottolineato ulteriormente dalla presenza del vino, che allude al sangue della Nuova Alleanza, e dal contesto di un banchetto. In tal modo Maria, dopo essere stata all'origine della presenza di Gesù alla festa, ottiene il miracolo del vino nuovo, che prefigura l'Eucaristia, segno supremo della presenza del suo Figlio risorto tra i discepoli.

4. Alla fine del racconto del primo miracolo di Gesù, reso possibile dalla fede salda della Madre del Signore nel suo divin Figlio, l'evangelista Giovanni conclude: «I suoi discepoli credettero in Lui» (Gv 2,11). A Cana Maria inizia il cammino della fede della Chiesa, precedendo i discepoli ed orientando a Cristo l'attenzione dei servi. La sua perseverante intercessione incoraggia, altresì, coloro che vengono talora a trovarsi dinanzi all'esperienza del «silenzio di Dio». Essi sono invitati a sperare oltre ogni speranza, confidando sempre nella bontà del Signore.

11 commenti:

donandry ha detto...

intanto... complimenti x questo blog. ci sono capitato x caso e mi sono trovato bene. e poi queste parole di giovanni paolo II, così chiare e incisive, mi tornano utilissime. grazie :)

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

Anonimo ha detto...

27 Mentr'egli diceva queste cose, dalla folla una donna alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti portò e le mammelle che tu poppasti!» Ma egli disse: 28 «Beati piuttosto quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica!»
quindi basta con l'inalzamento della Maria ma leggete bene la bibbia!!!!!!non fatevi dottrine che vi fanno comodo!!!!

Anonimo ha detto...

29 Il giorno dopo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: «Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo! 30 Ecco colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me

Anonimo ha detto...

E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora».

Anonimo ha detto...

viene fatto prima del battesimo!il battesimo si fa dopo da grandi dopo aver creduto a Gesù.no da bambino che non capiamo e che i nostri genitori ci inducono a farlo!!!!
Presentazione di Gesù al tempio
Ga 4:4-5 (Le 12; Es 13:1-2, 11-15)
21 Quando furono compiuti gli otto giorni dopo i quali egli doveva essere circonciso, gli fu messo il nome di Gesù, che gli era stato dato dall'angelo prima che egli fosse concepito. 22 Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore, 23 come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà consacrato al Signore»; 24 e per offrire il sacrificio di cui parla la legge del Signore, di un paio di tortore o di due giovani colombi.

Anonimo ha detto...

L’idea che un istituzione umana ( la Chiesa ) possa garantire il perdono dei peccati ed essere ministra della redenzione è TOTALMENTE ESTRANEA all’insegnamento degli apostoli.
E ancor di più è estranea al loro insegnamento l’idea che , osservano particolari riti o
Offrendo una somma di denaro , si possa procedere all’acquisto del perdono dei peccati.

Anonimo ha detto...

’Non con cose corruttibili , con argento o con oro , siete stati riscattati dal vano modo di vivere
Tramandatovi dai vostri padri , ma col PREZZIOSO SANGUE DI CRISTO , come quello di un agnello senza difetto ne macchia . ( 1 Pietro 1: 18 -19 )

Anonimo ha detto...

Gesù sulla croce HA PORTATO SU DI SE la pena prevista dalla giustizia divina per noi peccatori : la morte . LUI , E SOLTANTO LUI , PUO PERDONARE I PECCATI . A nessuno sulla terra Egli ha concesso la delega di perdonare i peccati in suo nome.
Maria è stata una grande donna.fine!!!!

Anonimo ha detto...

Il sangue di Gesù , suo Figlio , ci purifica da ogni peccato ….Se confessiamo i nostri peccati , egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità . Egli è il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati , e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo . ( 1 Giovanni 1: 7, 9 ; 2: 2)

Antonio ha detto...

Tante belle parole proprio come i Farisei del Tempo di Jeshua. Siete tutti dipendenti del Farisaismo Apostata Cattolico e nonostante pronucniate e conoscete le scritture siete sepolcri imbiancati come accusò questa razza di persone oltre 2000 anni fà lo stesso Messia.
Ravvedetevi davvero altrimenti morirete nelle fiamme della Geenna.
Consiglio da fratello a fratello.
Antonio