mercoledì 21 maggio 2008

LA TUA VITA SIA UNA PREGHIERA INCESSANTE

Basilio il Grande, Omelia per la martire Giuditta, 3-4

La preghiera è la domanda di un bene rivolta dai fedeli a Dio. Questa domanda non è limitata, secondo noi, alle parole. Non riteniamo infatti che Dio abbia bisogno di parole per ricordarsi, perché egli sa, anche se non lo preghiamo, ciò di cui abbiamo bisogno. Ma che intendiamo con ciò dire? Che non si deve far consistere la preghiera solo nelle sillabe, ma se ne deve riporre la forza piuttosto nelle scelte dell`anima, e nella pratica delle virtù estesa a tutta la vita. Sia che mangiate, dice l`Apostolo, sia che beviate, sia che facciate qualsiasi cosa, fate tutto a gloria di Dio! (1Cor 10,13). Sedendo a tavola, prega; prendendo il pane ringrazia chi te lo dona; rinfrancando col vino il corpo estenuato, ricorda chi ti porge questo dono per rallegrare il tuo cuore e rinfrancare la tua debolezza. E` finito il pranzo? Non cessi il ricordo del tuo benefattore. Se indossi l`abito, ringrazia chi te lo ha dato; se ti getti sulle spalle il mantello, cresci nell`amore di Dio il quale ci provvede d`estate e d`inverno degli abiti adatti per proteggere la nostra vita e nascondere le nostre vergogne.
E` finito il giorno? Ringrazia colui che ci dona il sole per lo svolgimento delle opere diurne e ci elargisce il fuoco per illuminare la notte e servire agli altri bisogni della vita. La notte poi ti porti altri motivi per pregare. Quando innalzi gli occhi al cielo e fissi la bellezza delle stelle, prega il Padrone di tutte le cose visibili, adora Dio, sublime artefice dell`universo, che ha creato tutto con sapienza. Quando vedi tutti i viventi giacere nel sonno, adora ancora colui che col sonno interrompe, anche nostro malgrado, la serie delle nostre fatiche, e con un breve riposo reintegra il vigore delle nostre forze. La notte, dunque, non sia, per così dire, proprietà piena e assoluta del sonno: non permettere che metà della tua vita sia inutile per l`incoscienza del sonno, ma dividi il tempo della notte tra il riposo e la preghiera; anzi, il sonno stesso sia per te esercizio di pietà. Le fantasie notturne, infatti, sono ordinariamente quasi l`eco delle nostre preoccupazioni diurne: quali sono le nostre occupazioni nella vita, tali sono necessariamente anche i nostri sogni.
In questo modo «pregherai senza interruzione», se non limiterai la tua prece alle sole parole, ma ti unirai a Dio in tutta la condotta della tua vita, sicché il tuo stesso vivere sia una preghiera continua e incessante.



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