lunedì 14 aprile 2008

Desiderio di solitudine

di S.Agostino, Esposizioni sui Salmi, 54,8

Chi mi darà le ali come colomba? e volerò e mi riposerò (Sal 54,7). Il salmista bramava la morte, oppure desiderava la solitudine. Dice in sostanza: Mi si propone, anzi mi si ordina, di amare i nemici; e intanto le offese di costoro, sempre più frequenti e già in grado di avvolgermi come in un`ombra, sconvolgono il mio sguardo, turbano la mia vista, feriscono il mio cuore, uccidono l`anima mia. Vorrei andarmene, per non restare qui e non aggiungere peccati a peccati, ma sono debole. Rimarrei volentieri alquanto segregato dal genere umano, in modo che la mia ferita non riceva colpi su colpi e, una volta guarito, possa riprendere la battaglia. Sono cose che accadono, fratelli; e spesso sorge nell`animo del servo di Dio il desiderio della solitudine, proprio a causa delle infinite tribolazioni e degli scandali. Dice: «Chi mi darà le ali?». Si accorge di essere senza ali, o piuttosto vede che le sue ali sono legate? Se non le ha, gli siano date! Se sono legate, vengano sciolte! Perché chi apre le ali all`uccello è come se gliele desse o restituisse. L`uccello le aveva, ma erano come non sue, finché con esse non poteva volare. Anzi, le ali legate costituiscono un fardello...
Non di rado si fanno tentativi per correggere certi uomini fuorviati, disonesti, che pure sono affidati alle nostre cure. Nonostante tutto, riesce vano, nei loro riguardi, ogni sforzo, ogni vigilanza umana. Non si riesce a correggerli; non resta che sopportarli. Eppure, colui che non riesci a correggere è uno dei tuoi: tuo perché, come te, fa parte del genere umano, oppure perché molte volte è della tua stessa comunità ecclesiale. E` uno che sta dentro le porte: e tu che farai? Dove andrai? Dove ti vorrai appartare per non dover più soffrire certe cose? Stagli, invece, più vicino che puoi! Parla, esorta, attira, minaccia, rimprovera! «Ma ho fatto tutto ciò» dici, «ho usato e impegnato ogni mia forza. Nonostante tutto, però, mi accorgo di non essere riuscito a nulla. Ci ho messo tutta la cura. Non mi è rimasto che il dolore... Non posso giovare loro. Oh, voglia il cielo che io mi possa riposare in qualche luogo (separato da loro con il corpo, non con l`amore), in modo che in me tale amore non sia turbato! Non posso giovare loro con le mie parole, con i miei ragionamenti; forse potrò essere loro utile con la mia preghiera...».
Un tale desiderio dev`essere necessariamente nel cuore; ma in grado di possederlo sarà solo colui che avrà cominciato a camminare per la via stretta. Saprà certamente, un uomo di questa tempra, che non mancano alla Chiesa le persecuzioni, neanche in questo tempo in cui essa sembra essere al sicuro da quelle persecuzioni che subirono i nostri martiri. Non mancano, nemmeno oggi, le persecuzioni, perché sono vere le parole: Tutti coloro che vogliono piamente vivere in Cristo subiranno persecuzione (2Tm 3,12). Se non subisci persecuzione, è segno che non hai deciso di vivere piamente in Cristo. Vuoi provare la verità di queste parole? Comincia a vivere piamente in Cristo. Che cosa significa vivere piamente in Cristo? Significa: fatti entrare in cuore ciò che dice l`Apostolo: Chi si ammala e io non mi ammalo? Chi si scandalizza e io non brucio? (2Cor 11,29). Le infermità degli altri, gli scandali degli altri, per lui erano altrettante persecuzioni. Forse che esse mancano nel nostro tempo?



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