martedì 16 gennaio 2007

UNA COSA SOLA ... UNITA' !

Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi. Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch`essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l`ho data a loro, perché siano come noi una cosa sola. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell`unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me.
Gv 17, 19-23

Sono queste le meravigliose parole che Jeshua ha usato per proclamare il Suo ideale di Chiesa una santa, cattolica (universale) ed apostolica. Questa è l’ultima parte della preghiera al Padre del capitolo 17 del vangelo di Giovanni forse l’unica che non ha ancora avuto risposta. Le ultime Sue raccomandazioni ed aspirazione durante l’ultima cena messe nel cuore di Dio, chiuse in cassaforte, gli ultimi appunti di un programma d’amore perfetto in ogni punto, il desiderio, la speranza e la certezza che tutti i suoi discepoli presenti e futuri siano una sola cosa in se stesso e nel Padre. Egli lo sapeva dentro di se che dopo poco tempo i cristiani si sarebbero divisi ed avrebbero separato il suo Corpo e questa certezza già gli lacerava il Suo sensibilissimo cuore.
Non entriamo nel merito delle differenze, né delle divisioni, chiediamo solo a Dio Padre che può tutto di adempire la preghiera del Figlio: Che siano una cosa sola!
Magari preghiamoci… magari non una settimana, mi sembra poco, riduttivo nonché formale, sarebbe meglio dedicarci tempo, amore e delicatezza. Anche perché in Apocalisse (o rivelazione) la Parola dice:

Io, Gesù, ho mandato il mio angelo, per testimoniare a voi queste cose riguardo alle Chiese. Io sono la radice della stirpe di Davide, la stella radiosa del mattino». Lo Spirito e la sposa dicono: «Vieni!». E chi ascolta ripeta: «Vieni!». Colui che attesta queste cose dice: «Sì, verrò presto!». Amen. Vieni, Signore Gesù.
Ap 22,16-17;22

Allora mi chiedo: “Ma quando Gesù tornerà quante spose troverà?!?”
Questo importante interrogativo mi ha fatto pensare all’inizio che se le chiese non si uniranno il Signore non potrà mai ritornare, oggi penso ad una chiesa fatta di anime e non di strutture, avulsa da organizzazioni e completamente mistica, orante, adorante e contemplativa, nel luogo dove si trova … ovunque!

I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità».
Gv 4, 20-24

Personalmente per dono di Dio ho viaggiato molto e ho conosciuto ed imparato tantissimo da cattolici, evangelici, pentecostali, valdesi, anglicani, ortodossi, ebrei messianici, non denominazionali, ognuno ha rappresentato nella diversità un dono straordinario per me, tutti degnissimi di attenzione e di amore e vivi nei miei ricordi e nelle mie preghiere.
Sono convinto pertanto che il popolo di Dio quello senza confini e senza barrire spirituali, quello che è superiore alle regole senza carità pur amandole e rispettandole che non si chiude nello sterile formalismo burocratico e teologico, ma guarda il cuore dell’uomo bisognoso d’amore, beh quel popolo nuovo è già nato, solo che oggi vive ancora nelle catacombe.
Gente coraggiosa che ama senza barriere, che spera senza motivo apparente, che crede senza filtri, che guarda con il cuore libero di chi è stato liberato da Jeshua e non dall’uomo ma ama l’uomo e vive per Dio.
Questo popolo, questa Chiesa già esiste, ed il giorno che verrà alla luce e smetterà di "riposare" nei cuori, sarà d’esempio per il mondo che finalmente vedrà un’unità vera, fatta d’amore e non di settimane, fatta di servizio e non che si lascia servire, fatta di progetti e non di barriere, fatta di agapi fraterne e non di cene o liturgie discriminatorie, fatta di ascolto e non di imposizioni.
In questo la musica cristiana ha fatto il primo passo perché essa è gia la musica ascoltata e scaricata in web da tutti i cristiani del mondo. Essa unisce tutti gli adoratori che anelano all’unità e che non ne guardano la provenienza e quindi diventa una preghiera mondiale unitaria non pubblica e non pomposa, ma umile, dimessa e mai silenziosa!

Poiché c`è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell`unico pane.
1Cor12, 13

Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno tutte la medesima funzione, così anche noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e ciascuno per la sua parte siamo membra gli uni degli altri.
Romani 12, 4-5

Uniamoci dunque con il cuore a Jeshua e permettiamogli di realizzare il suo sogno d’unità, diamogli l’occasione di spezzare un unico pane per un solo popolo ed una sola chiesa a Lui che è il vero sacerdote e la vera vittima, la vera offerta ed il vero sacrificio, a Lui sempre la lode e la gloria, Amen!