lunedì 3 settembre 2007

Il ministero del contemplare il suo volto (di David Wilkerson 17 Marzo 2003)


Ogni cristiano è chiamato al ministero. La Bibbia lo dice chiaramente. Paolo scrive: "Noi [tutti] abbiamo questo ministero" (2 Corinzi 4:1). Questo ministero non richiede dei doni o dei talenti particolari. Piuttosto, deve essere intrapreso da tutti quelli che sono nati di nuovo, sia ministri che gente comune. Infatti, questo ministero è la prima chiamata di ogni credente. Tutto il resto deve procedere da questa. Nessun ministero può piacere a Dio, se non è nato da questa chiamata.
Sto parlando del ministero del contemplare il volto di Cristo. Paolo dice: "Noi tutti, contemplando a faccia scoperta come in uno specchio la gloria del Signore" (2 Corinzi 3:18).
Cosa significa contemplare la gloria del Signore? Paolo sta parlando qui di un'adorazione devota, concentrata. È il tempo che passiamo con Dio, semplicemente contemplandoLo. E l'apostolo aggiunge subito: "Avendo perciò questo ministero.." (4:1). Paolo precisa che il contemplare il volto di Cristo è un ministero a cui tutti dobbiamo dedicarci.
Il termine greco per "contemplare" in questo verso contiene un'espressione molto forte. Indica non solo lanciare uno sguardo, ma "fissare gli occhi". Significa decidere: "Io non mi muoverò da questa posizione. Prima di fare qualunque altra cosa, prima di cercare di andare altrove, io voglio stare alla presenza di Dio".
Molti cristiani interpretano male la frase "contemplare come in uno specchio" (3:18). Pensano ad uno specchio in cui vi sia riflesso il volto di Gesù. Ma Paolo non stava dicendo questo. Stava parlando di guardare intensamente qualcosa, cercando di scrutarne i contorni come in uno specchio, per vederli più chiaramente. Dobbiamo "fissare i nostri occhi" in questo modo, determinati a vedere la gloria di Dio nel volto di Cristo. Dovremmo chiuderci nel luogo santissimo, con un'ossessione: osservare così intensamente, aver comunione con tale devozione, da esserne cambiati.
Paolo dice che la persona che si chiude con Cristo, che Lo contempla, viene trasfigurata.
Cosa avviene quando un credente contempla il volto di Cristo? Paolo scrive: "E noi tutti, contemplando a faccia scoperta come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella stessa immagine di gloria in gloria, come per lo Spirito del Signore" (2 Corinzi 3:18).
Il vocabolo greco per "trasformati" qui è "metamorfosi", che significa cambiamento, trasformazione, trasfigurazione. Chiunque entra nel luogo santissimo e fissa intensamente il suo sguardo su Cristo, riceve una metamorfosi. Avviene in lui o in lei una trasfigurazione. Quella persona viene continuamente trasformata ad immagine e nel carattere di Gesù.
Forse tu entri spesso alla presenza del Signore. Eppure forse non ti senti trasformato, quando spendi del tempo insieme a Lui. Ti dico: non è possibile che in te non avvenga una metamorfosi. Qualcosa avviene di sicuro, perché nessuno può contemplare continuamente la gloria di Cristo senza esserne trasformato.
Notate l'ultima frase dell'affermazione di Paolo: "Noi tutti... siamo trasformati nella stessa immagine di gloria in gloria, come per lo Spirito del Signore" (3:18). Lo Spirito Santo compie l'opera della trasfigurazione in noi. Ora notate il verso precedente: "Or il Signore è lo Spirito, e dove c'è lo Spirito del Signore, c'è libertà" (3:17).
Riuscite a capire cosa sta dicendo qui Paolo? Sta affermando: "Quando voi contemplate il volto di Cristo, riceve libertà per essere trasformati". Rimanendo nella Sua presenza, noi diamo allo Spirito la libertà di governare le nostre vite, di fare in noi ciò che a Lui piace. È un atto di sottomissione che dice: "Signore, la mia volontà è tua. Qualunque cosa accadrà, trasformami ad immagine di Gesù".
La prima cosa che vediamo quando contempliamo il Signore è quanto siamo dissimili a Cristo. Non importa quanto pensiamo di essere giusti. Lo Spirito ci mostra quanto siamo lontani dalla gloria di Dio, quanto siamo egoisti, quanto ancora c'è della nostra carne.
Eppure, mentre contempliamo Cristo, inizia in noi un'opera spontanea. Ci rendiamo conto che Lui ha compiuto ogni giustizia per noi. E noi non dobbiamo lottare o sudare o faticare per essere santi. Al contrario, veniamo trasformati - non per quello che facciamo, ma per l'opera dello Spirito. Lo Spirito Santo ha iniziato in noi il glorioso processo della trasfigurazione.
Ora tutto è compiuto "tramite il patto, per mezzo del Suo Spirito". Il nostro compito è semplicemente quello di recarci spesso alla Sua presenza, fissando il nostro sguardo su di Lui e rimanendo alla Sua presenza. E dobbiamo mettere la nostra fiducia in Lui, che è il capo e compitore della nostra fede. Per mezzo del suo Spirito, Lui ci trasformerà continuamente ad immagine di Cristo.
Molti cristiani professano di essere ripieni di Spirito Santo. Ma credo che ci sia un esame che dimostra se lo Spirito Santo sta governando o meno la nostra vita. L'esame è questo: c'è una crescita progressiva del carattere di Cristo in noi.
Se lo Spirito ha il pieno controllo, questa crescita non si attenua. Non ci saranno allontanamenti o distacchi dalla Sua presenza. Al contrario, vedrai un cambiamento continuo. E la crescita non ci sarà solo nelle prove o nelle tribolazioni. Sarà una crescita continua, perché il cambiamento compiuto dallo Spirito di Dio è continuo. Non esiste una crescita stagnante nell'opera dello Spirito.
Ma la trasfigurazione avviene soprattutto attraverso le prove e le sofferenze. Paolo dice: "Abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché l'eccellenza di questa potenza sia di Dio e non da noi" (2 Corinzi 4:7). Forse ti chiederai: ma come fanno i nostri vasi di terra così fragili a contenere e manifestare continuamente la gloria del carattere di Cristo? E specialmente quando siamo nelle prove?
Non sta a noi sapere in che modo lo Spirito ci trasforma. Non sappiamo quali metodi sceglierà di usare nelle nostre vite. Ma sappiamo questo: ogni sofferenza ed ogni difficoltà porta una trasformazione.
Quando io e Gwen venimmo a sapere che la nostra nipotina Tiffany aveva un cancro terminale al cervello, pensammo che nostra figlia Debbie sarebbe stata un fragile vaso di terra. Ci chiedevamo: "Come farà a sopportare una cosa del genere? Lei è così fragile". Ma Debbie si è dimostrata una roccia in tutta questa situazione. Ognuno nella nostra famiglia ha visto la potenza di Dio manifestata in lei.
Dove ha trovato la sua forza? Per mesi, ella ha contemplato il volto di Gesù attraverso i sacri scritti di Madame Guyon e di Amy Carmichael. Quando iniziò a leggerli, Debbie mi disse: "Papà, voglio conoscere di più Gesù".
Per mesi lei rimase appartata con il Signore, contemplando il Suo volto. E lo Spirito Santo ha operato un cambiamento che ha sconvolto il mondo. L'ha trasfigurata. Tutti noi abbiamo visto la stessa forza in suo marito Roger. La loro fede, la loro fiducia e il riposo in Gesù è stato un ministero potente durante quella prova terribile.

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